Hitchcock
Sacha Gervasi
- USA
2012
- 1h 38' |
II
film di Sacha Gervasi, leccornia per i molti fan di sir Alfred, non è solo
la cronistoria della lavorazione nel '60 di
Psycho, in cui
nessuno credeva e per cui il regista si impegnò la casa e l'onore, ma
anche l'analisi del rapporto di coppia con la moglie che rischiò crisi con
depressione e stop del set. Biografia allargata non solo di Hitch e della
sua ben nota passione da voyeur per le bionde, ma anche di Hollywood,
industria e censura, gli attori e gli scrittori. Nei panni di Janet Leigh,
che muore sotto la doccia dopo 40' (la famosa scena «disegnata» da Saul
Bass), Scarlett Johansson è abbastanza somigliante e docile col maestro
che le impone sadismi vari, James D'Arcy è la fotocopia di Anthony Perkins,
mentre Jessica Biel è Vera Miles, di cui si scoprono gli altarini. A Hitch
dà notevole carica erotico-nevrotica Anthony Hopkins esaminando, e forse
qui sta il limite, più la vita che il cinema, sempre senza le parti
noiose. La sceneggiatura di McLaughlin offre il meglio alla bruna moglie
Alma, suo alter ego, una sempre prodigiosa Helen Mirren che scava
nell'infelicità alla Strindberg di una relazione che va in happy end solo
in nome del cinema e del box office... |
Maurizio Porro -
Il Corriere della Sera |
La
nascita di un capolavoro e il lato oscuro del genio. Ogni biopic è
costretto a domare cliché e luoghi comuni (cioè a usarli, senza
eliminarli). Ma un biopic che ci porta dietro le quinte di un film
leggendario scala una montagna ancora più ripida. Di qui le due idee che
rendono assai godibile (anche se non altrettanto credibile) l'Hitchcock
di Sacha Gervasi, già brillante documentarista (Anvil!)
e sceneggiatore (The Terminal
di
Spielberg).
Uno: trattare la genesi di un capolavoro horror in bianco e nero con lo
humour, il ritmo, le gag, i colori saturi delle commedie di quegli anni.
Due: illuminare il protagonista di luce riflessa passando attraverso sua
moglie Alma Reville, complice, ispiratrice, collaboratrice preziosa quanto
misconosciuta. Non semplicemente
Hitchcock,
insomma, ma 'Mr. e Mrs. Hitchcock' (come Mr. and Mrs. Smith, uno
dei titoli meno noti del re del brivido e forse l'unico che non avesse
nulla del giallo). Anche se Gervasi non è così ingenuo da credere davvero
a ciò che racconta romanzando l'ossessiva indagine di Stephen Rebello (L'incredibile
storia di Psycho, il Castoro). Anzi ne approfitta per sfiorare la
caricatura abbordando tutti i suoi personaggi con libertà, inventiva e
gusto molto pop. (...) Facile, certo, disinvolto, mai davvero convincente,
ma molto divertente, servito da un cast da sogno. E pieno di dettagli,
allusioni, strizzate d'occhio che faranno la gioia dei cinefili. |
Fabio Ferzetti - Il
Messaggero |
Opera
prima di Sacha Gervasi, il capace sceneggiatore di
The Terminal,
Hitchcock
è una piacevole commedia - raffinata per recitazione, scrittura e
ambientazione - che rischia di apparire discutibile se la si legge come un
tentativo di spiegare l'inspiegabile, ovvero il talento creativo
dell'indiscusso Maestro del brivido. Mentre nel ripercorrere le tappe
della travagliata lavorazione di
Psycho, il film
intende semmai rendere giustizia alla figura della moglie Alma Reville,
per oltre 40 anni compagna di vita e formidabile collaboratrice dietro le
quinte. Tanto che Hitch, ricevendo nel '79 l'Oscar alla carriera,
ringraziò per la preziosa collaborazione quattro persone - una
sceneggiatrice, una montatrice, una cuoca e la madre di sua figlia Pat -
che in realtà erano una sola: Alma. Panciuto e alterato nel viso da ore di
trucco, Hopkins sulle prime non sembra neppure tanto somigliante, ma basta
qualche minuto perché ti convinca di essere Hitchcock, con le sue
morbosità, l'attrazione per le sue bionde attrici, la sua golosità, il suo
umorismo, il suo acume di produttore e di artista. E Helen Mirren gli
tiene testa in maniera fantastica: spiritosa, intelligente, testarda e
appassionata come Alma potrebbe essere stata. E come, in ogni caso, ci
piace immaginarlo. |
Alessandra Levantesi Kezich -
La Stampa |
promo |
Dopo aver girato Intrigo internazionale, il regista Alfred
Hitchcock è alla ricerca di un'altra storia da portare sul grande
schermo. La sua attenzione viene attirata dal libro Psyco,
ne compra i diritti ma gli studios si rifiutano di finanziare il
progetto, ritenendolo troppo violento e distante dai suoi
precedenti lavori. Senza perdersi d'animo e con un piccolo budget
a disposizione, Hitchcock decide di avviarne la produzione con il
sostegno costante della moglie Alma, ma le riprese si riveleranno
più travagliate del previsto... Biografico nella confezione e nel
mimetismo degli interpreti (eccezionale il cast: Anthony Hopkins.
Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D'Arcy!), quest'opera prima
del documentarista Sacha Gervasi è soprattutto un’indagine
sull’universo creativo del re della suspense, con la sfera
sessuale che influenza l’ispirazione e la pratica del cinema che
placa le pulsioni dell’inconscio. Ne esce una piacevole commedia,
raffinata e divertente per scrittura, ambientazione e recitazione:
piena com'è di dettagli, allusioni, strizzate d'occhio, fa la
gioia di quanti amano il cinema come straordinaria fucina di
creatività e spettacolo. |
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LUX
- aprile-maggio 2013
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