«Dovremmo combattere insieme, invece di scannarci per le briciole»
da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro) |
Anche i borghesi piangono. E diventano poveri, realtà di tutti i giorni, anche italiana. Nel perfido e intelligente film di Costa-Gavras, tratto da un giallo di Donald Westlake, un manager dell' industria cartaria licenziato per esubero multinazionale, per evitare la concorrenza, decide di uccidere spietatamente, complice il fermo posta, i quadri sul mercato al suo livello, killer spietato ma di una commedia nera degli equivoci, mantenendo in casa il ruolo nevrotico ma innocente del buon padre e marito. Anche per merito del bravo Josè Garcia, che fa del male con gran naturalezza come una brava persona travolta dalla solitudine, il film svolge la sua paradossale tesi, fino al finale aperto e pessimista, col professionismo di un autore impegnato (Z, La confessione) che raggira un tema morale in scorciatoia sindacale come un altro dramma sociale, A tempo pieno di Cantet. |
da La Repubblica (Paolo D'Agostini) |
Di
variazioni sul tema ne abbiamo viste diverse al cinema. Il tema, sociale
ma riguardante i "colletti bianchi" e non più la
classe
operaia, è quello dell'improvvisa perdita di lavoro, status, benessere: e
delle reazioni. Tra i precedenti contiamo
Americani
('92) dove, da una commedia di David Mamet, i venditori Jack Lemmon, Al
Pacino, Alec Baldwin e Alan Arkin si fanno la guerra tra loro quando il
posto è in pericolo. Contiamo l'italiano
Volevo solo dormirle addosso con Giorgio Pasotti che taglia teste per evitare di perdere la
propria. Contiamo infine A tempo pieno del francese Laurent Cantet
ispirato alla vera vicenda di un tale che ha finto per anni con la
famiglia prima del tragico epilogo, e sul versante comico il nuovissimo
Dick&Jane con Jim Carrey che abbraccia la professione di ladro. |
TORRESINO
- marzo 2006