Another Earth
Mike Cahill - USA 2010 - 1h 32'

Gran premio della Giuria

 Che cosa faresti se incontrassi un’altra versione di te? Coglieresti l’occasione di una vita diversa, in un altro posto? Saresti curioso o spaventato? E cosa, eventualmente, ti fermerebbe?
Una sera, per scrutare meglio in cielo un nuovo pianeta appena scoperto, Rhoda, una studentessa d’astrofisica, mentre sta guidando si sporge dal finestrino della propria auto. Il gesto inconsulto provoca un violento incidente in cui perdono la vita quattro persone. Accusata di omicidio, la ragazza trascorre quattro anni in carcere spezzando per sempre il suo sogno di diventare un’astrofisica. Una volta tornata in libertà incontra il musicista John, vedovo di una delle vittime,e senza rivelare la sua vera identità, lavora per lui. Nel frattempo, il nuovo pianeta avvistato si è avvicinato alla Terra e sembra esserne diventato una copia perfetta, influendo sulla vita e sui destini degli uomini, dando loro la possibilità di trasferirvisi.
Entrambi sconnessi, sfiduciati e incerti rispetto alla loro identità, queste due anime perse si avventurano in una storia d’amore improbabile e rischiosa. Ma quando a Rhoda verrà offerta l’incredibile possibilità di visitare la Terra 2, emergeranno le reciproche verità nascoste a cui farà seguito un grande quesito: e se il più grande mistero del mondo fossimo proprio noi? L’originale e provocatorio film di esordio di Mike Cahill volge lo sguardo al cielo per guardare in uno specchio gigantesco, sospeso sopra il nostro pianeta.

 

  Vincitore del premio speciale della giuria e del premio Sloan al Sundance Film Festival del 2011 Another Earth è un'opera prima scritta, diretta, prodotta, fotografata e montata da Mike Cahill. Ha tutte le caratteristiche del film indipendente da cui ci si può attendere delle sorprese. Che infatti ci sono. Anche se l'idea di base ha qualche remoto debito nei confronti di Solaris di Tarkovskij e l'immagine del pianeta che si staglia nel cielo rimanda (involontariamente perché questo film è anteriore) a quella dell'altrimenti minaccioso Melancholia di Lars Von Trier, il suo sviluppo si rivela interessante. L'altra Terra che compare sempre più incombente nel cielo è un esatto doppio del pianeta su cui viviamo non solo sul piano morfologico ma anche su quello della popolazione. Per ognuno degli umani vi è presente un doppio. Le possibilità di sviluppo di un plot iniziale di questo tipo sono innumerevoli e Cahill prova a sfruttarle concentrando la sua storia su un doppio livello. Da un lato il rapporto tra Rhoda e Burroughs che si sviluppa sul non detto (la ragazza diviene la sua addetta alle pulizie ma non gli rivela di essere la colpevole dell'incidente) e dall'altro la richiesta che Rhoda presenta per essere ammessa al primo volo diretto verso il pianeta. La riflessione su un percorso di espiazione che si intreccia con la tensione verso un confronto con un altro sé viene sostenuta per buona parte del film grazie anche all'ottima prestazione dei due protagonisti.

Giancarlo Zappoli - www.mymovies.it

  Il consiglio è di non confonderlo con Melancholia. Benché le affinità non manchino: come nel film di Lars von Trier, anche qui la protagonista si espone nuda alla luce di un pianeta sconosciuto; anche lei è depressa, almeno quanto la sua omologa Kirsten Dunst. Pèrò le sue ragioni non sono endogene, ma molto concrete. Di ritorno da una festa, la studentessa di astrofisica RhodaWilliams provoca un incidente d’auto, dove perdono la vita moglie e figlia del compositore John Burroughs. Dopo quattro anni di carcere, la ragazza vive facendo pulizie. In questa veste si presenta a casa di Burroughs, prostrato dalla depressione, e ne diventa la colf celandogli la propria identità. Pian piano Rhoda riesce a riportare l’uomo verso la vita. I due finiscono per innamorarsi, ma ciò non fa che peggiorare le cose, tra i sensi di colpa della donna e la reazione dell’uomo, allorché apprende la verità. Frattanto, nei cielo, è comparso un nuovo pianeta, Terra 2, che è la copia perfetta del nostro e dove ciascun essere umano ha il proprio doppio. Mediante un concorso, Rhoda si candida a far parte del primo equipaggio destinato a esplorano.
All’origine del primo lungometraggio di Mike Cahill, premio della Giuria al Sundance Film Festival dell’anno scorso, c’è un’idea non nuova agli appassionati di fantascienza. Il film, tuttavia, la utilizza in modo del tutto diverso dal consueto, assumendola in forma ampiamente metaforica per raccontare una storia di sensi di colpa e redenzione impossibile.
È una metafora evidente il mestiere scelto dalla ragazza dopo la scarcerazione; come lo è l’accanimento con cui ella strofina superfici e oggetti, quasi si trattasse di pulire la sua coscienza tormentata. Passo dopo passo comprendiamo che Rhoda sta cercando una realtà differente da quella in cui si trova, l’alternativa di un mondo dove la tragedia che la ossessiona non sia accaduta. Il suo desiderio di negare e sostituire ciò che le è insopportabile assume però —ecco il fascino del film — una forma fisica: Burroughs deve andare su Terra2 per ritrovare la sua famiglia sana e salva, preservata dal dramma che l’ha colpita sulla nostra vecchia Terra. C’è dunque una differenza tra
Another Earth e il film di von Trier, ed è sostanziale. Là dove Melancholia finiva nella catastrofe ultima, qui 1’ “altro mondo” si rivela motivo di speranza. Realizzato con il linguaggio proprio del cinema “indie” americano (macchina da presa mobile, insistenza sui volti degli attori...), il film è accompagnato dall’immagine statica, semplice e suggestiva, dei grande pianeta gemello che sovrasta il nostro. I colori sono curati: caldi negli in terni, tendenti al blu invernale nelle scene all’aria aperta.
Molto importanti le musiche elettroniche dei newyorkesi Fall on Your Sword, che giocano su risonanze come erranti nel vuoto cosmico: l’esatto opposto degli ironici valzer di Strauss nel kubrickiano 2001: odissea nello spazio. L’attrice protagonista, la bionda Brit Marling, è anche co-sceneggiatrice assieme al regista (oltre che produttore, direttore della fotografia, montatore) Cahill, del quale è amica da lungo tempo.

Roberto Nepoti - La Repubblica

  Con Another Earth il cinema del sottogenere specifico scrive un altro proficuo capitolo sulla scia di inarrivabili capolavori quali Solaris (1972) di Andrei Tarkovskij o comunque riuscite pellicole come Gattaca (1997) di Andrew Niccol: la sfida di riportare la fantascienza ad una dimensione umana è vinta - nonostante alcune imperfezioni tipiche di certo giovane cinema indipendente made in Usa, come un certo eccesso di formalismo piuttosto esibito, almeno in alcuni frangenti - perché il teorema del film dimostra senza possibilità di malintesi la necessità del contatto reciproco come unica possibile cura alla diffusa "malattia" dell'incomunicabilità. [...] Another Earth mette infatti in scena una recita a due voci inserite in un panorama asettico e quantomai in divenire. John Burroughs e Rhoda Williams sono due animali feriti, in apparenza mortalmente, che in un ultimo sussulto vitale trovano la forza di uscire dallo spesso guscio provocato dalle rispettive sofferenze per provare a sentire un sentimento di condivisione capace di resistere anche al peso sovrumano di una verità inconfessata. Ed il perdono forse può arrivare solo con la possibilità di una nuova speranza: quella che sull'altra Terra una realtà troppo dolorosa per essere accettata possa essere stata mutata come in una sorta di corto circuito tra due simboliche forme di energie troppo potenti per poter convivere l'una di fronte all'altra.

 Daniele De Angelis - www.cineclandestino.it

promo

Che cosa faresti se incontrassi un’altra versione di te? Coglieresti l’occasione di una vita diversa, in un altro posto? Saresti curioso o spaventato?
Una sera, per scrutare meglio in cielo un nuovo pianeta appena scoperto, Rhoda, una studentessa d’astrofisica, provoca un violento incidente in cui perdono la vita quattro persone. Accusata di omicidio, la ragazza trascorre quattro anni in carcere. Una volta tornata in libertà incontra il musicista John, vedovo di una delle vittime,e senza rivelare la sua vera identità, lavora per lui. Nel frattempo, il nuovo pianeta avvistato si è avvicinato alla Terra e sembra esserne diventato una copia perfetta, influendo sulla vita e sui destini degli uomini...
Rhoda e John, entrambi sfiduciati e incerti rispetto alla loro identità, si avventurano in una storia d’amore improbabile e rischiosa. Ma quando a Rhoda verrà offerta l’incredibile possibilità di visitare la Terra 2, emergeranno le reciproche verità nascoste a cui farà seguito un grande quesito: e se il più grande mistero del mondo fossimo proprio noi?

cinélite giardino BARBARIGO: giugno-agosto 2012

FANTASCIENZA? NON PROPRIO...

 

film del week-end precedente LUX - maggio 2012 film successivo presente sul sito