Ha 15 anni, ma non li dimostra. Quello
che colpisce del
Far East
Film Festival di Udine è la
freschezza che riesce a mantenere, una corrente di passione per il
cinema che circola equamente tra pubblico e addetti ai lavori. Forse
è per questo che i critici paludati non lo amano troppo, mentre gli
altri vengono qui a rigenerarsi, come in una clinica della salute
(per usare la metafora di Tatti Sanguineti ). Si tratta d'altro
canto della principale vetrina europea del cinema popolare asiatico:
i 57 i film proposti in concorso, tutti in anteprima italiana, hanno
permesso di approfondire lo sguardo su cinematografie consolidate,
in particolare su quella giapponese e sud-coreana, ma anche di
continuare il percorso di scoperta, già da anni avviato, di paesi
come la Thailandia o la Malaysia. Quest'anno ha incuriosito in
particolare la partecipazione della Corea del Nord, presente qui con
una fiaba romantica,
Comrade Kim Goes Flying, con al centro
una ragazza che sogna di diventare trapezista: al di là del film in
sé, la proiezione è stata anche l'occasione per una piccola
operazione di “diplomazia”, testimoniata dalle foto del regista del
Sud Ryoo Seung-bum con l’attrice del Nord, Hang Jong Sim.
Molti erano i film attesi, molti sono stati acclamati dal pubblico.
Il primo premio alla fine è andato alla Corea del Sud, con la
scatenata commedia
How to Use Guys with Secret Tips
di Lee
Won-suk : il film, non fortunatissimo in patria, è riuscito ad
emergere tra le tante commedie romantiche grazie alla brillantezza
dei dialoghi e alla costante tenuta del ritmo , conquistando così il
pubblico udinese. Puntando sulla tensione e sul rovesciamento delle
aspettative
Countdown, lungometraggio d’esordio di Nattawut
Poonpiriya, si è aggiudicato il secondo posto: un action-thriller
teso e coinvolgente, che conferma la crescita della Thailandia in
questo genere. Non ha deluso infine le aspettative dei tanti fan del
cinema di Hong Kong
Ip Man-The Final Fight
di Herman Yau,
conquistando il terzo posto: ambientato negli anni '60, il film,
interpretato da Anthony Wong, ha offerto una toccante rievocazione
della vita del maestro di Bruce Lee.
Questa quindicesima edizione ha dunque resistito. Sarà la
semplicità dell'apparato, sarà la centralità data al pubblico (che
decreta tutti i film vincitori), sarà la coerenza del percorso (di
cui sono garanti sin dagli esordi Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche),
sta di fatto che anche quest'anno il
Far East ha vinto la sua
scommessa e nonostante i tagli imposti dalla crisi e i tanti
ostacoli disseminati sul suo percorso è riuscito a totalizzare un
record di affluenza e di biglietti venduti.
Licia Miolo |