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Il
ragazzo con la bicicletta
(Le
gamin au vélo)
Jean-Pierre e Luc Dardenne, Belgio/Francia/Italia 2011 - 1h 27 |
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Genitori e figli. Un padre che rifiuta il proprio ruolo, una donna
che scopre il senso materno dopo uno “scontro” fortuito con un
ragazzo solo e introverso. Il dodicenne Cyril non accetta di
essere affidato ai servizi sociali, reclama un contatto paterno di
costruttiva attenzione e Samantha si prodiga nell'accoglierlo con
una tenacia d’affetto che forse riuscirà a placare la sua profonda
rabbia. L’amarezza del vivere che da sempre raccontano i Dardenne
mostra stavolta una luce di speranza. Il ragazzo con la bicicletta
è un racconto di disperazione e serenità, un cinema in cui la
concretezza del reale affascina e commuove. |
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I quattrocento colpi
(Les
400 coups)
François Truffaut, Francia 1959 - 1h 33' |
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Non si
può amare il cinema e non amare
Antoine Doinel. Alter-ego di
François Truffaut, vive un cammino cinematografico cadenzato su
cinque film che lo vedono crescere da ragazzino scapestrato a
marito e padre mai davvero maturo. Ma è con
I 400 colpi che
conquista, da subito, il cuore del pubblico. La madre non gli dà
l’affetto di cui ha bisogno, è insofferente al clima autoritario
della scuola, vive le sue esperienze con la spensieratezza della
sua età. Parigi lo abbraccia, il riformatorio proverà a frenarne
l’esuberanza, ma la sua corsa verso il mare ha la forza dirompente
che fa del cinema l’immaginario dei nostri sogni.
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Tomboy
Céline Sciamma, Francia 2011 - 1h 22' |
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Laure, dieci anni, capelli corti ad incorniciare un viso angelico,
si trasferisce con la famiglia in una nuova casa, dove conosce
Lisa, sua coetanea, e altri ragazzi del quartiere. A tutti fa
credere di essere un maschietto di nome Michael, ma col passar del
tempo il rapporto tra Laure/Michael e Lisa si fa sempre più
stretto, rivelando qualche ambiguità e un piccolo bacio... Un tema
coraggioso e delicato quello della scoperta della sessualità
durante il passaggio dall'infanzia all'adolescenza; la regia sa
come affrontarlo, ben fotografando reazioni e comportamenti dei
suoi protagonisti, immortalando tutta la loro innocenza tra
tensione, tenerezza e sensibilità. |
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L'amore che resta
(Restless)
Gus Van Sant, USA 2011 - 1h 35' |
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La
giovane Annabel è animata da un eccezionale amore per la vita e la
natura, nonostante sia affetta da un male incurabile che incombe
ormai sul suo vivere. Enoch invece, dopo la morte dei genitori, ha
perso ogni interesse a parte frequentare cerimonie funebri… Il
loro incontro sfocerà in una delicata storia d'amore dove Enoch
farà di tutto per rendere gli ultimi giorni di Annabel tanto
intensi da esorcizzare la morte e cercare di sconfiggerne l'amaro
destino. Un film cupo e mortifero? Tutt’altro. L’amore che resta
riesce a trasmettere una struggente delicatezza non banalizzando
un tema così tragico, ma puntando a raccontare il parallelo
percorso di due adolescenti che dovranno scegliere tra la vita e
la sua negazione. Una regia che ha il dono della grazia e sa
rendere lieve, sognante e indimenticabile questa love story a
tempo determinato. |
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Gli anni in tasca
(L’Argent de poche)
François Truffaut, Francia 1976 - 1h 44' |
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Come
dimenticare il correre festoso dei ragazzini che escono da scuola?
Come non ricordare, quasi fossero nostri compagni d’infanzia,
Patrick, innamorato della mamma di un amico, Sylvie, che, lasciata
sola a casa, chiede aiuto all’intero caseggiato, i fratelli De
Luca pronti ad improvvisarsi barbieri per guadagnare qualche
spicciolo, Julien che sotto il suo aspetto trascurato nasconde le
violenze subite dalla madre e dalla nonna… Basta vedere una sola
volta Gli anni in tasca per imprimerselo nel cuore e nella mente
come un’esperienza davvero vissuta, tra le perplessità e le
insicurezze del mondo dell’infanzia e la speculare disattenzione
affettiva degli adulti.
Truffaut tesse con amabile coralità le
piccole storie che animano un paesino dell’Alsazia e dà ai suoi
piccoli la fiducia necessaria per superare le difficoltà del
vivere. |
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Noi siamo infinito
(The Perks of Being a Wallflower)
Nigel Cole - Gran Bretagna 2010 - 1h 53' |
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Charlie, quindicenne, è un “outsider” simpatico e ingenuo che sta
cercando di riprendersi dallo scioccante suicidio del suo migliore
amico e, allo stesso tempo, di capire quale sia il proprio posto
nel mondo; il suo ingresso nell'universo delle scuole superiori si
rivela tutt'altro che semplice, soprattutto per lui, molto
intelligente, ma allo stesso tempo troppo timido e insicuro. Sarà
l'incontro con due carismatici ragazzi dell'ultimo anno - la bella
Sam e il suo impavido fratellastro Patrick - che aiuterà Charlie
ad affrontare le gioie e le avversità del diventare adulti... Un
tuffo nella Pittsburg deli anni '70, con una dose di nostalgia non
troppo invadente e una capacità di introspezione psicologica di
intrigante complessità. Il sapore disincantato della commedia
stempera il difficile percorso della ricerca identitaria e
sessuale degli adolescenti: Charlie, Sam e Patrick bussano al
mondo in modo ingenuo e romantico e sulle note di David Bowie
sperimentano l’eroismo di un vera, profonda amicizia. |
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Basta guardare il cielo
(The Mighty)
Peter
Chelsom, USA 1998 - 1h 40' |
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Kevin
è afflitto da una malformazione congenita che lo costringe a
camminare con le stampelle. Max, che è grosso, impacciato e lento
ad apprendere, è deriso dai suoi compagni di scuola. I due ragazzi
sono vicini di casa e intessono una curiosa, toccante amicizia;
Max porta sulle spalle Kevin che lo guida per “fronteggiare i
cattivi": unendo le loro forze e diventano un tutt'uno, un corpo
solo, come cavallo e cavaliere nelle avventure della Tavola
Rotonda. La loro simbiosi. fisica e mentale, è la chiave di volta
per intraprendere un’iniziazione comune di commovente veridicità.
Il lieto fine non è necessariamente quello di una guarigione
impossibile, ma sta nella capacità di “crescere dentro”,
affrontare con spirito sereno la sofferenza e le difficoltà,
trovare in se stessi il senso di una vita migliore. |
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