da L'Unità (Michele Anselmi) |
Per una volta, forse, sarebbe stato meglio lasciare il titolo originale, The Mighty, che poi significa «Il possente». Basta guardare il cielo suona poetizzante e allegorico, mentre il film di Peter Chelsom, pur chiudendosi con la prevedibile morte di un bambino, lancia un messaggio di quieta e concreta vitalità. Deve essere il motivo che ha spinto la superdiva sexy Sharon Stone a «sponsorizzare» l'operazione, nata da un romanzo di Rodman Philbrick, nel ruolo di una madre cocciuta e prodiga: blue-jeans, scarponi e capelli biondi alla maschietta, l'attrice compare in tutto una ventina di minuti, lasciando lo spazio che si meritano ai due giovanissimi protagonisti: il gigantesco Elden Henson e il piccolo Kieran Culkin, fratello del più lamentoso Macauley che perse l'aereo. Sono loro, il secondo issato sulle spalle del primo, a comporre l'invincibile guerriero della Tavola Rotonda fantasticato leggendo un libro sui cavalieri di Re Artù. «Se hai 12 anni e sembri Godzilla ti becchi come minimo occhiate e battute», si lamenta Maxwell (Elden), incapace di reagire, nonostante la corporatura, agli scherzacci di una banda di teppistelli. Qualcosa del genere accade anche a Kevin (Culkin), piccolino e deforme (è affetto dalla mortale sindrome di Morquio), ma intelligentissimo e fiero. Per la gente del posto sono «Frankenstein & Igor», insomma due «diversi»; e proprio questa condizione finirà per unire le loro esistenze, in una sorta di simbiosi fisica e mentale. Bisogna riconoscere al cineasta inglese Peter Chelsom - che cita tra i suoi modelli Stand By Me e Il mio piede sinistro - di aver maneggiato con una certa cura la materia, di per sé tendente al lacrimoso essendo di scena due bambini: l'uno inguaribile e l'altro ritardato. Eppure Basta guardare il cielo non è emotivamente ricattatorio, la complicità tra i due è disegnata con palpitante senso del racconto, la ferocia infantile non è addomesticata, e le musiche di sapore anglo-irlandese introducono un piacevole elemento di contrasto con l'ambientazione operaia (siamo in una livida Cincinnati). Se Sharon Stone è una mamma di intensa sobrietà, Gena Rowlands e Harry Dean Stanton, anch'essi in partecipazione speciale, incarnano i ruvidi nonni di Maxwell: come visualizza il ragazzino, sembrano uscire da quel celebre quadro, american Gothic, ma vedrete che al momento opportuno sapranno proteggerlo da una terribile minaccia familiare. E per gli amanti di X Files c'è una piccola sorpresa: Gillian Anderson, quasi irriconoscibile, nei panni di una «sciroccata» tinta e alcolizzata che non sa sottrarsi alla dura legge della metropoli americana. |
da Film Tv (Aldo Fittante) |
Kevin è afflitto da una malformazione congenita che lo costringe a camminare con le stampelle. Maxwell, invece, è solo grasso ma assai impacciato e deriso dai suoi compagni di scuola. Maxwell porta sulle spalle Kevin per fronteggiare i "cattivi": i due ragazzi uniscono le forze e diventano un tutt'uno, un corpo solo, come quei cavalieri della Tavola Rotonda suggestivamente evocati in alcune scene di onirico coinvolgimento, fino al giorno in cui Kevin sarà costretto a ricoverarsi in ospedale. Prodotto e interpretato dalla sempre bella Sharon Stone (la madre di Kevin), Basta guardare il cielo bisognerebbe proiettarlo, ascoltarlo e vederlo in versione originale poiché le voci vere americane non enfatizzano una storia obbligata dentro coordinate edificanti: il doppiaggio italiano, come al solito, sottolinea quello che le belle immagini di questo film coraggioso sull'handicap e sulla forza di volontà riesce ad esprimere e comunicare senza ricorrere a facili ricatti. Nei ruoli dei nonni compaiono due mostri sacri delle scene americane: Harry Dean Stanton e Gena Rowlands. Nella colonna sonora, brani di Zucchero, Sting e B.B. King. Generoso. |
progetto CAPIRSI CON IL CINEMA |
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