Se gli adulti non tollerano, nicchiano o fanno gli struzzi, ci pensano i più piccoli a salvaguardare i diritti umani, nella fattispecie dei sans papiers: una banda di alunni elementari fa quadrato attorno a Milana, compagna cecena che rischia l'espulsione. Già leader del maggio francese al liceo, Romain Goupil torna sui banchi per stigmatizzare l'abominevole politica sull'immigrazione di Sarkozy: dalla sua, la cognata di monsieur le president, Valeria Bruni Tedeschi, che incarna la 'posizione minoritaria ma giusta', l'appoggio senza se e senza ma ai migranti clandestini. Che dirà la première soeur Carlà? Chissà, prologo ed epilogo sono datati 2067, con Milana e il suo ex amichetto Blaise che rammentano l'assurdità della loro infanzia violata dal Sistema, ma la speranza implicita di Tutti per uno è che già oggi si possa intenderla così... |
Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano |
Un
film francese, che aggiorna ai tempi di Schengen la tradizione
francesissima del cinema sull'infanzia come scuola di libertà. Da Jean
Vigo al bellissimo
Stella,
passando naturalmente per Truffaut, non si contano infatti i film
d'oltralpe che cercano nel mondo dei bambini la traduzione concreta dei
principi predicati dalla Rivoluzione francese, libertà, uguaglianza,
fraternità. Come se solo l'assoluto naturale dell'infanzia consentisse di
praticare quelle virtù fino in fondo.
Tutti per uno
dunque, perché spesso sono i bambini ad avere qualcosa da insegnarci, non
viceversa, come provano i piccoli protagonisti del bel film di Romain
Goupil [...] Diviso fra l'orrore delle leggi e lo stupore dell'infanzia,
l'emergenza dei sans papiers e l'urgenza del crescere tutti insieme,
Goupil segue il suo colorito gruppetto di protagonisti senza mai perdere
d'occhio gli adulti, anzi ne registra le incertezze e la cautela,
l'indignazione e la tendenza al compromesso... |
Fabio Ferzetti - Il Messaggero |
Forse è per la sua connotazione naturalista che il cinema francese sa rappresentare con tanta spontaneità il mondo infantile. Conferma questa innata vocazione Tutti per uno, deliziosa commedia con la quale Romain Goupil - partendo dall'astratta cornice di un 2067 dove si direbbe che questi problemi sono stati superati - propone il dramma attuale dei sans papiers, a rischio di espulsione anche se si tratta di scolaretti. [...] Del film sono felici l'intuizione di affidarsi al punto di vista puro e non ideologico dei ragazzini; e la freschezza, la grazia e l'umorismo del racconto. Sullo sfondo, fra assemblee, dibattiti familiari e interventi di polizia, appaiono anche gli adulti, fra i quali spicca una mamma che si batte dalla parte dei piccoli ribelli contro la politica anticlandestini di Sarkozy. La impersona con pasionaria sensibilità Valeria Bruni Tedeschi, sorella di Carla Bruni: e voilà!. |
Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa |
promo |
Un film che
comincia nel 2067, ma torna ai giorni nostri per raccontare un
mondo che non esiste più, quello dove i clandestini venivano
rimpatriati da un giorno all'altro e i bambini sans papier sono
costretti ad abbandonare la scuola, gli amici, il quartiere. |
cinélite
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LUX
- giugno 2011 |
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