Traffic
Steven Soderbergh - USA 2000 - 2h 27'


5 nomination: 4 OSCAR!


   Torna finalmente quel cinema americano che mancava alla stagione cinematografica, incisivo e possente, articolato nell'intrigo e scorrevole nel ritmo dell'azione: Traffic, trascurato al festival di Berlino, ma ora in corsa per ben cinque oscar! Il traffico è (ovviamente) quello della droga, ma anche quello delle sequenze, che Steven Soderbergh film successivo in archivio sa gestire con un montaggio complesso che intreccia più storie in parallelo. L'arresto di un trafficante a San Diego-California innesca un meccanismo che coinvolge vari personaggi: i due agenti autori del fermo, un magistrato responsabile per il governo americano della lotta alla droga, la tranquilla moglie di un uomo d'affari che si scopre, d'un tratto, sposata ad un boss del narcotraffico. Di contraltare, in Messico, la vicenda mette in relazione un generale che combatte con brutale (e faziosa) determinazione gli spacciatori del cartello di Tijuana e due poliziotti che svolgono la loro missione con solerzia e discutibile onestà.
Su questo ricco intarsio di uomini, situazione e ambienti (livida e azzurrastra la fotografia a Washington, un giallo-arancio saturo per i paesaggi oltre confine), si innescano spiazzanti meccanismi narrativi che forzano la mano al racconto ed alla coerenza dei suoi protagonisti: il programma di protezione dei testimoni ha da sempre le sue falle, il giudice troverà "il nemico" nella spirale di abbrutimento in cui precipita la giovane figlia drogata, la buona madre di famiglia, col marito in carcere, si rivelerà disposta a tutto pur di non rinunciare al proprio agiato tenor di vita. Soderbergh (
Sesso, bugie e videotape, Out of Sight, Erin Brockovich) scompone e ricompone le sue storie con una sicurezza registica che avvince e che lascia allo spettatore precisi, alterni segnali di scoramento e fiducia. La figura del magistrato e della moglie, impotenti, ma non rassegnati nello stare al fianco della figlia ("siamo qui per ascoltare") e il volto, segnato dal sole e da un apparente, imperturbabile cinismo, di Benicio del Toro imprimono un tocco di profonda, sofferta umanità che sa emergere tra le ricercatezze stilistiche, il ritmo serrato, il nervosismo della macchina a mano e il calibratissimo cast (oltre a Del Toro, la coppia divistica Michael Douglas /Catherine Zeta-Jones  e i "redivivi" Thomas Milian e Amy Irving). L'inquietudine che si respira in Traffic è la risposta dell'action-movie al magmatico dramma esistenziale di Magnolia.
Il soggetto nasce dall'omonima serie televisiva britannica, ma, sulla base della sceneggiatura "esperta" di Stephen Gaghan (ex tossicodipendente),  Soderbergh trasforma il tutto in vero grande cinema, capace di far esplodere l'azione e i conflitti morali, di toccare nel monito della responsabilità civile sia il pubblico che il privato, di lasciare aperto uno spiraglio di speranza, se non nella strategia della politica, almeno nei concreti segnali dell'intraprendenza dei singoli: da un microfono-spia nascosto sotto un tavolo ad un nuovo impianto di baseball per i bambini messicani…

ezio leoni - La Difesa Del Popolo  25 marzo 2001

  TORRESINO all'aperto! giugno-agosto 2001