La voce fuori campo che commenta le ultime immagini
di
La timida
sentenzia, citando un vecchio proverbio: "Quando
guardi qualcuno, ne vedi solo la metà". Qual è la
metà di Antoine, il protagonista, che riusciamo a vedere? Assistente
parlamentare al Senato, Antoine passa il suo tempo libero corteggiando
le donne (ma la bella Solange lo ha appena liquidato) e verificando le
sue ambizioni di scrittore. Così il suo amico Jean, libraio-editore
tra il burbero e il paterno, gli offre di esordire come autore in una collana
di diari con un curioso pretesto: "Visto che una donna ti ha lasciato,
decidi di vendicarti di tutte prendendone una a caso, seducendola e facendoti
amare da lei. Poi la lasci senza tanti complimenti".
Insieme progettano allora questa storia di non-amore la cui vittima diventa
Catherine, una giovane studentessa che viene coinvolta attraverso un casuale
lavoro di dattilografia. La metà di Catherine che Antoine riesce
a cogliere è scialba e infantile, non certo invitante per la sua
professione di cronachista-libertino, ma mentre il piano procede l'altra
metà di Catherine avrà modo di rivelarsi tutt'altro che banale...
Leggero, scorrevole come una vera pagina di diario, La discrète,
opera prima di Christian Vincent
(Parigi 1955), deve molto al Rohmer di
questi anni: i suoi personaggi si costruiscono sul fluire dei dialoghi,
sulla pulizia degli sguardi e sulla trasparenza delle intenzioni.
"Anche i miei precedenti cortometraggi erano imperniati sul sentimento
e tendevano a mettere in evidenza il lato incerto e doloroso delle relazioni
amorose. Questo film, come d'altronde quasi tutte le vicende sentimentali,
parla di amori contrastati, del conflitto tra i sentimenti definitivi e
quelli provvisori. D'altra parte, in una relazione all'insegna della menzogna
e della manipolazione, come potrebbe essere altrimenti?"
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