Solo un bacio per favore
(Un baiser, s'il vous plaît!)
Emmanuel Mouret
– Francia 2007
-
1h 37'
|
In
Solo
un bacio per favore,
a Nantes, una donna e un uomo s'incontrano per caso; passano la serata
insieme e vivono un breve, casto idillio. Alla richiesta di un bacio, lei
risponde raccontando (in flashback) la storia di un'altra donna e di un
altro uomo, cui un solo bacio fu fatale.
Non siamo certo i primi a dire che il cinema di Emmanuel Mouret (da noi si
è visto il suo
Cambio di indirizzo) ha due padri
nobili: Eric Rohmer (per il gran ragionare sull'amore) e
Woody Allen (per
il personaggio interpretato dallo stesso Mouret, che ricorda il Woody
giovane); la cosa, del resto, è di tutta evidenza. C'è dell'altro, però, a
cominciare dalla binaria eredità francese della pochade e delle "Relazioni
pericolose", benché in forma borghese e raddolcita.
Sotto le apparenze lievi delle coppie che si scompongono e si
ricompongono, però, sonnecchia anche una certa ansia esistenziale. E non
potrebbe essere altrimenti, quando il passato assedia di continuo il
presente, le azioni scatenano reazioni che travalicano la nostra volontà,
la delusione erotico-sentimentale ci tende trappole. Sotto l'apparente
semplicità, un film che interroga con sapienza i misteri dell'amore. |
Roberto Nepoti - La
Repubblica |
Troppo
forte Emmanuel Mouret. È come Austin Powers. Scongelato dagli anni '60.
Eccolo lì con la sua sciarpetta ben infilata nel cappottino realizzare per
le strade di Parigi i suoi raccontini morali come fosse un nuovo Rohmer.
Questo cineasta gentile e mostruosamente anacronistico scrive, dirige e
interpreta dei film in cui i personaggi sono giovani ma non dicono
parolacce, ascoltano Schubert, non alzano mai la voce, leggono libri e non
vedono la tv, chiacchierano e non "chattano", bevono vino e si innamorano
come ai vecchi tempi. Il massimo della passione per Mouret? Un bacio.
Questo sì che è cinema punk. Proprio da un bacio delicato misteriosamente
negato comincia l'ultima delizia del regista-attore figlio di Allen (e
dire che il buon Woody pensa di non aver influenzato nessuno) e ovviamente
Rohmer. Il titolo è
Un Baiser, s'il Vous Plait! e la storia è il racconto
di una tragicomica storia d'amore. Quando Emilie nega una bacio
extraconiugale a Gabriel dopo una giornata da colpo di fulmine, la donna
spiega all'uomo che alla base del suo gesto non c'è puritanesimo bensì la
giusta preoccupazione figlia di un emblematico racconto morale con
protagonisti due conoscenti. Nicolas e Judith erano amici prima che lui,
dopo una richiesta insolita, avesse cambiato le carte in tavola. Da quella
leggerezza sarebbero nati divorzi, sofferenze e un futuro incerto. Anche
se solo fino al prossimo amore. Regia invisibile, mai una volgarità, soave
Schubert in colonna sonora, attori ispirati e inusuale saggezza da vecchio
maestro per un autore nemmeno quarantenne. Insolito e bravo Stefano
Accorsi in un piccolo ruolo di pacata sofferenza. L'anno scorso è stato
distribuito da noi il terzo lungo di Mouret
Cambio di indirizzo. Ora godimoci questo. |
Francesco Alò - Il Messaggero |
promo |
Emilie e Gabriel si incontrano per caso e si piacciono. Subito. Molto.
Cenano insieme e proseguono, morigerati, la serata in camera di Emilie, in
viaggio per lavoro. Gabriel vorrebbe congedarsi con un bacio che Emilie
gli nega. Perché? Perché un bacio può scatenare reazioni a catena e
conseguenze imprevedibili. L'"operetta morale" e sentimentale di Mouret
non perde mai interesse per quel bacio sospeso e rimandato: tra la pochade
e la riflessione rohmeriana una tragicomica storia sentimentale, sotto
l'apparente semplicità un film che interroga con sapienza i misteri
dell'amore. |