Il nostro Messia
Claudio Serughetti – Italia 2008 - 1h 34'

    Spesso dietro ogni film c’è una grande produzione e una distribuzione altrettanto grande, spesso questo tipo di film viene ben pubblicizzato dai media a prescindere dalla qualità del prodotto, e spesso il cast, la troupe, i registi e gli sceneggiatori vengono pagati, anche profumatamente. Ma non è sempre così. Sul grande schermo a volte sbarcano delle scommesse, dei film indipendenti che dopo mille peripezie riescono a scavarsi un varco e a entrare nel dorato mondo del cinema. È così per Il nostro Messia, un film di Claudio Serughetti, che vanta la partecipazione di Tinto Brass, Rosalinda Celentano, Dolcenera. Si tratta di un lavoro coraggioso, ambizioso, la realizzazione di un sogno, frutto della passione per il proprio mestiere, della grinta e dell’impegno che ognuno dei protagonisti ha messo a disposizione per vincere la sfida di arrivare al cinema con un prodotto completamente indipendente. Il nostro Messia ha origine nel 2004, doveva trattarsi di un cortometraggio, ma attraverso un work in progress - nato da soli 600 euro - si è trasformato prima in un mediometraggio e successivamente in un lungometraggio, con grande soddisfazione di tutti coloro che per tre anni hanno lavorato completamente gratis. Tanto che inizialmente le attrici si truccavano e sceglievano da sole gli abiti di scena. “Il messaggio più importante che il film vuole comunicare è l’arte - racconta Rosalinda Celentano - L’unica cosa che non mi è piaciuta [ride, n.d.r.] è stato il vestito che Claudio mi ha fatto indossare“. “In Italia è difficile produrre e distribuire un film, noi ci siamo associati, tutti siamo co-produttori - racconta Gianluca De Maria, attore e produttore associato - abbiamo creato una distribuzione indipendente che ci ha permesso di uscire nelle sale con le nostre gambe“. “Tutti hanno una quota nel film - gli fa eco il regista e protagonista Claudio Serughetti - finora abbiamo fatto due miracoli, ossia produrre il film e distribuirlo, ora manca il terzo, quello più importante: che il film sia visto da più persone possibile. Il film non è autobiografico, ma molto di più. Tutti quanti vogliamo trovare il “messia” che ci fa svoltare. Io ho puntato molto sulla locandina, volevo rappresentare l’attesa: le ragazze esteticamente umiliate sul water rivolte verso il trono vuoto del loro salvatore“. Tutto, nella pellicola, ruota intorno a questo aspettare. Nella vita di cinque giovani attrici entra un regista francese che sta per girare un film. Le ragazze sono disposte a tutto pur di cogliere al volo la grande occasione della loro vita. Tutte rincorrono Julien (Claudio Serughetti), alcune entrano senza sensi di colpa nel letto dell’uomo pur di ottenere un ruolo nel suo film che - ironia della sorte - non vedrà mai la luce. Cinque donne - Sarah Maestri, Sarah De Marchi, Maria Rita Cardella, Veronica Barbatano e Vanessa Scalera - che brillano e sognano per un attimo ma che resteranno amaramente deluse dal “genocidio culturale” che abbraccia oggi il mondo del cinema e che non permette loro di volare.
Chicche nel film sono la presenza di Tinto Brass nel ruolo di critico che spiega i passaggi più contorti del film dandone di volta in volta la chiave di lettura, Rosalinda Celentano nel ruolo di una produttrice cinematografica - truccata alla “Arancia Meccanica” - e la cantante Dolcenera, che il regista ha voluto a tutti i costi nel film dopo averla sentita cantare a Music Farm: “La sua voce mi ha sconvolto e il suo volto buca lo schermo“, ha commentato Serughetti.

Eleonora Giovinazzo - chronica.it

    Concretezza e ironia sono le armi con cui Serughetti sceglie di raccontare i percorsi accidentati del fare cinema in Italia. Un tema che, sulla scia del cinema nel cinema - costellata di autori che non hanno bisogno di presentazioni, come il Truffaut di Effetto notte – vede i registi indipendenti italiani apparentemente ripiegarsi su se stessi, e che in realtà è di per sé evidenza di denuncia e riscatto nel momento in cui il film stesso riesce ad arrivare in sala - in questo caso, grazie alla formula contrattuale "The producers", per cui gli artisti partecipano al film per la quota del loro salario. Un regista a Roma alle prese con produttori mefistofelici improbabili cinici e aspiranti attrici sessualmente aggressive: tutti – lui compreso – alla ricerca dell’uomo della svolta (il messia, appunto) nell’era dei (post)quindici minuti di celebrità e dell’immagine come oppio dei popoli. Autocritica sottesa e una costante presa di distanza dalle girandole soffocanti del perseguire i propri obiettivi sono gli elementi vincenti che allontanano la pellicola dai voli pindarici e dall’impossibilità di contatto di La rabbia (di Louis Nero, sullo stesso tema), mentre l’onestà intellettuale la avvicina a Nazareno di Varo Venturi, nel riemergere multiforme – e qui scopertamente autobiografico – di Pasolini che sembra animare oggi il cinema indipendente nel nostro paese. Splendida insensatezza dell’affannarsi della vita e dello spazio di un giorno nella scena in cui le ragazze si preparano all’avvento del regista che dovrebbe cambiare le loro sorti, divertimento ghignante nella metanarrazione affidata al ‘critico cinematografico’ Tinto Brass.

Annarita Guidi – sentieriselvaggi.it

promo

Nell'appartamento romano in cui vivono cinque giovani donne, che aspirano più o meno tutte a diventare attrici, viene annunciato l'imminente arrivo di Julien, un giovane regista francese di origini italiane che ha appena finito di scrivere una sceneggiatura e vuole realizzare un film. Le ragazze entrano subito in fibrillazione perché per ognuna di loro Julien potrebbe essere il 'Messia' tanto atteso, in grado di realizzare ogni loro sogno. Concretezza e ironia sono le armi con cui Serughetti affronta il suo racconto con un'autocritica sottesa e una costante presa di distanza dagli accidentati percorsi in cui il nostro cinema indipendente si dibatte.


film del week-end precedente TORRESINO - giugno 2008 film successivo presente sul sito

PRIMA VISIONE

venerdì 6 giugno: incontro col regista!

ore 19.00 HAKO BAR
corso Vittorio Emanuele II, 249
ore 21.15

CINEMA Torresino