Ragazze interrotte
(Girl, Interrupted) |
da La Stampa (Alessandra Levantesi) |
Innanzitutto:
perché italianizzare (si fa per dire) con l'insensato e tremendo
Ragazze interrotte
l'americano Girl,
interrupted,
che già di per sé è incomprensibile? Detto titolo
deriva infatti da un quadro di Vermeer esposto alla Frick Gallery di
New York, Girl interrupted at her music, molto amato da Susanna
Kaysen, autrice e io narrante del best-seller ispiratore del film di
James Mangold
|
da La Repubblica (Roberto Nepoti) |
Etichettata con una diagnosi di personalità border-line, la diciassettenne Susanna Kaysen viene ricoverata in casa di cura psichiatrica. All'apparenza il rimedio si direbbe più pericoloso del male: il reparto di Susanna, infatti, è popolato di ragazze attaccatissime alle proprie nevrosi, a cui non rinuncerebbero per nulla al mondo. Quel che è peggio, una di loro, la sociopatica Lisa (Angelina Jolie), è dotata di personalità carismatica ed esercita grande attrazione sulla nuova venuta. Sarà solo dopo una fuga a due che Susanna, riconosciuta l'amica come Angelo del male, deciderà di affidarsi alle amorevoli cure degli psichiatri e di affrontare la vita, fuori. Basato su un romanzo autobiografico, Ragazze interrotte è un melodramma psichiatrico-adolescenziale vecchia maniera: nella evoluzione narrativa, nella colonna musicale (Downtown di Petula Clark in dosi industriali, Moon River, Que sera sera), nelle citazioni (Il mago di Oz). Malgrado il richiamo all'ordine e la fiducia nell'istituzione (all'esatto opposto di Qualcuno volò sul nido del cuculo, qui medici e infermieri sono tutti buoni e gentili), non si tratta però di un film pacificato e consolatorio. A tratti James Mangold, regista che, controcorrente rispetto ai colleghi hollywoodiani, ama marginali perdenti (Dolly's Restaurant, Cop Land), vi fa circolare un senso di disagio palpabile e il personaggio di Angelina Jolie resta inquietante ad onta del mezzo happy-end. Nel film mostra di avere creduto molto Winona la quale, forse memore del proprio passato nevrotico, si è presa anche i compiti del produttore esecutivo: tuttavia la scelta dell'attrice, ormai visibilmente troppo adulta per la parte, appare meno riuscita. Il cast di supporto include due veterane dello schermo, Whoopi Goldberg e Vanessa Redgrave, nei ruoli rispettivi di un'infermiera dal grande cuore e di una materna psichiatra. |
scheda
CGS
aprile 2000
Don BOSCO