da La Repubblica (Paolo D'agostini) |
Chissà se Salvatores ancora pensa, come ai tempi di Mediterraneo, di dedicare i film a chi fugge? Certo è che del cinema ha conservato un'idea di sperimentazione e di viaggio di ricerca. Scegliendo questa volta il genere noir, sulla base (fedelmente ma anche liberamente) del primo romanzo delle edizioni "Colorado" da lui stesso promosse (di Grazia Verasani, stesso titolo), ha voluto intanto dire che ogni mezzo espressivo, anche il più apparentemente indiretto, e forse più del realismo spicciolo, è buono per parlare di noi. Le identità, le responsabilità, le colpe, i rimorsi, paternità irrisolte e condizione filiale tradita, la verità. Non questioni da poco. Giorgia è una bolognese quarantenne dai sentimenti terremotati e ruvidamente single che lavora per l'agenzia investigativa del padre ex carabiniere alcolizzato: indaga sui segreti del prossimo - adulteri per lo più - spiando con la macchina fotografica e il teleobiettivo. La stranezza della vita vuole che Giorgia si trovi costretta a indagare sul proprio passato partendo dal buco della serratura delle videocassette cui ha consegnato le proprie confessioni sua sorella Ada prima di togliersi la vita sedici anni prima, e che qualcuno oggi ha recapitate a Giorgia. Tanti segnali rimandano ancora alla civiltà dell'immagine, al cinema, alla riproducibilità della vita e della verità. Ada voleva essere attrice, il personaggio cerniera tra Giorgia e Ada è un regista mancato e professore di storia del cinema, e poi un tripudio di citazioni: Ultimo tango a Parigi e M di Lang quelle chiave, ma si spazia da Jules e Jim a Pugni in tasca (indicative dei gusti e del percorso formativo di Salvatores). E' un giallo e non si può anticipare l'approdo di Giorgia e del film. Si può dire però che non coincidono, che alla fine noi sapremo una verità in più di lei. E proprio da un film, dal cinema. Tutto esorta a parlare di sperimentazione. L'operazione editoriale e letteraria a monte, concepita come ricerca di storie e talenti per lo schermo, la tecnica di ripresa (alta definizione digitale), le tre tonalità di luce e colore destinate a rappresentare altrettante dimensioni spaziotemporali: l'oggi di Giorgia e della narrazione, il passato dei ricordi familiari, le autoriprese di Ada. E il cast. Accanto a un antico complice come Gigio Alberti, due giovani promesse come Claudia Zanella e Elio Germano, e due attori importati da altre famiglie: Andrea Renzi e Luigi Maria Burruano. Ma soprattutto la non-attrice Angela Baraldi, cantante, chiamata a dare corpo e anima alla prima protagonista femminile (e alla prima scena di sesso) nel cinema di Salvatores. |
cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2005