Persona non grata
(The Three Burials of
Melquiades Estrada) |
"Voi cattolici credete in Dio soprattutto con la testa. Noi ortodossi con tutto tranne che con il cervello"
da La Stampa (Lietta Tornabuoni) |
Da
molto tempo
Krzystof Zanussi
di Varsavia, 66 anni, non faceva un film
importante, commovente e profondo come
Persona non grata,
interpretato meravigliosamente da Zibigniew Zapasiewicz. Dietro le vicende
quotidiane nell'ambiente cosmopolita d'una sede diplomatica minore a
Montevideo, Uruguay (rivalità per il commercio internazionale di
elicotteri, timori di spionaggio, ricevimenti, soliti tradimenti degli
italiani - impersonati dall'ambasciatore Remo Girone -, traffico di droga,
sgambetti burocratici), il film racconta l'inestirpabile ossessione del
sospetto, le ferite della delusione politica nell'Europa dell'Est. |
da La Repubblica (Paolo D'Agostini) |
Fedele
alla sua concezione del cinema come dibattito morale (sua e della scuola
polacca cui apparteneva anche
Kieslowski) Zanussi torna al suo
livello più alto di espressione sottile dell'inquietudine e del dilemma.
Sono tre i personaggi che mette a confronto, portatori di storie e opzioni
etiche diverse ma non rappresentate con grossolanità manichea. |
da L'Avvenire (Francesco Bolzoni) |
Ben strutturato, con un rimbalzo continuo tra un passato difficile ma alimentato da un impegno a favore della libertà e le meschine furberie del presente che paiono vanificare ogni futuro, è Persona non grata di Krzysztof Zanussi, uno dei maestri del cinema polacco. La limpida razionalità delle sue parabole (La struttura del cristallo, Illuminazione, Constants, Imperative...) affascinò la critica italiana che seguì il primo lavoro del regista con particolare attenzione. Da un paese lontano, la biografia di Giovanni Paolo II del 1981, incontrò una notevole adesione da parte del pubblico europeo. L’anno del sole quieto, ebbe un Leone d’oro.... E premi prestigiosi accumulò Zanussi nel corso di anni che videro la profonda trasformazione della Polonia. Zanussi diventò una sorta di ambasciatore culturale della democrazia polacca presso l’Europa. I suoi film, sempre interessanti, incontrarono man mano un’attenzione minore presso la critica. Fratello del nostro Dio del 1997 non venne neppure distribuito nelle nostre sale. Persona non grata può adesso rinforzare un dialogo critico, del resto mal spentosi nella saggistica migliore. li film ha la schiettezza della testimonianza autobiografica, la ricerca delle sfumature psicologiche rivelano una lunga, accurata preparazione di un discorso senza dubbio a lungo meditato. |
da Film Tv (Aldo Fittante) |
Scegliere, nel 2006 e per un film, un idealista come personaggio da cui partire per una sorta di indagine conoscitiva sull’Uomo qui e ora, è già un atto di coraggio e di sfida. Lo compie il polacco Krzysztof Zanussi, un tempo autore graditissimo e in seguito smarritosi sulla via dell’agiografismo papale o papalino, sulla tratta Cracovia-Città del Vaticano. Si sa che i cineasti che vivono e lavorano in regimi autoritari hanno solitamente una spinta creativa in più che li sorregge. Evidentemente, a tre lustri e passa dal crollo del Muro di Berlino, Zanussi sente da artista che con la libertà è venuta meno l’etica, che con la fine delle ideologie sono venuti a mancare svariati punti di riferimento. |
i giovedì del cinema invisibile TORRESINO aprile-giugno 2006
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