Per amor
vostro |
Coppa Volpi a Valeria Golino come miglior attrice a VENEZIA 72° |
Un film libero, emozionante, unico di un regista che non ha paura di rischiare, di osare, di raccontare le sue storie e di amare in modo assoluto il suo personaggio anche quando si rifugia in illusioni pericolose, tragiche necessarie a sopravvivere. E che non ha perduto l'energia e il desiderio di fare il suo cinema, personalissima miscela di «alto» e basso», nouvelle vague e sceneggiata con la stessa innocenza che aveva diciotto anni fa, ai tempi di Giro di luna tra terra e mare il suo primo film narrativo di cui qui ritroviamo alcune invenzioni visionarie. (...) Gaudino come un mago, un alchimista di saperi antichi e preziosi mescola i materiali, prende il realismo e lo trasforma in fiaba, unisce in un fraseggio colto e raffinato fantasmi, tradizione popolare, seduzioni televisive in una linea narrativa, il romanzo di una donna e la conquista di un suo spazio dell'«io», che prende la forma intensa del suo essere, la scala cromatica dei suoi sentimenti. E senza trucchi, ma con pura «meraviglia» rende nelle immagini la prima persona che si denuda sul mondo, i suoi conflitti e la sua fragilità. La macchina del presa coincide coi pensieri più segreti della protagonista, il mondo che vediamo è quello della sua anima che accoglie tutti gli umori e le negatività per trasformarli in amore. Non usciremo mai da lei, dal suo sguardo, dal movimento dei suoi pensieri: tutto è lì in quella testa e in quel corpo che si trascina nella corsa quotidiana, coi capelli tirati via in fretta, e il viso bello che nessuno guarda. (...) la storia di Anna è una storia attuale, presente, comune ma non troppo di ribellione e desiderio di felicità. Una storia semplice e oscura come le vite di chi si mette nell'ombra e finge di nulla, preferisce non sapere da dove arrivano le cose, i soldi, e la rabbia della gente intorno. E a questa ribellione contemporanea, civile, etica, Gaudino da una forma che rompe - proprio come fa la sua eroina, personaggio unico nel cinema italiano che concede ancora poco spazio alle donne narrate fuori dalle convenzioni - con le abitudini di un cinema «impegnato» che racconta la realtà tra retorica dei buoni sentimenti, frasi confezionate, scrittura, docile e ammaestrato. Sarà per questo che è stato accolto con distanza, un po' come tutto quel nostro cinema che spiazza i canoni, e di diverte a respirare liberamente, salvo poi lamentarci della mediocrità nazionale? Eppure la realtà di Anna è la nostra, è un pezzo del nostro presente e insieme è universale. Ci si può credere e stare accanto a lei. |
Cristina Piccino - Il Manifesto |
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Anna è stata una bambina spavalda e coraggiosa. Oggi, è una donna "ignava", nella sua Napoli, che da vent'anni ha smesso di vedere quel che davvero accade nella sua famiglia, preferendo non prendere posizione, sospesa tra Bene e Male. Per amore dei tre figli e della famiglia, ha lasciato che la sua vita si spegnesse, lentamente. Quando finalmente, dopo anni di precariato, riesce a ottenere un lavoro stabile, inizia il suo affrancamento da questo stato. Da quel giorno affronta le tante paure sopite negli anni, come quella di affacciarsi al balcone di fronte al mare... Un film libero, emozionante, unico di un regista che non ha paura di rischiare, di osare, di raccontare le sue storie e di amare in modo assoluto il suo personaggio: Valeria Golino, meritata Coppa Volpi veneziana, spicca così in un bel ritratto di donna orgogliosa e sensibile. |