Marrakech,
giorni nostri. Noha, Randa, Soukaina fanno “la vita”. La loro quotidianità
è scandita da interminabili notti orgiastiche in cui soddisfano i
desideri, e le perversioni, di ricchi clienti sauditi ed europei, e di
mattinate vuote trascorse a guardare la tv o a provare nuove pettinature.
Le uniche scintille di umanità autentica sono quelle che le tre ragazze
ritrovano nella propria intimità, tra una famiglia da mantenere, sogni di
fatuo romanticismo e voglia d’espatriare. Il degradante universo della
prostituzione femminile in Marocco è solo in apparenza rinchiuso fra le
camere da letto della città di Marrakech: si allarga, in realtà, sino a
dirci qualcosa d’importante sulla ricerca d’identità e sulla percezione
della donna, e del suo corpo, nelle società di ogni continente. |
Gianfrancesco Iacono - cinematografo.it |
Noha è una prostituta di
Marrakesh, che vive con le compagne di lavoro Soukaina e Randa. Said è il
loro autista e tuttofare, l'unica figura maschile positiva di questo
universo notturno e umiliante. La presenza nei nightclub cittadini un
gruppo di "generosi" sauditi impegna le serate di Noha e Soukaina, mentre
Randa si dissocia, inseguendo altri interessi. Di giorno, Noha indossa il
velo e un abito senza forma e fa visita alla madre, che si prende cura di
suo figlio. La donna, neanche a dirlo, non si esime dal rimproverare con
disprezzo le scelte di vita della figlia, salvo poi chiederle soldi in
continuazione, pur conoscendo benissimo la loro provenienza. La vita delle
tre ragazze e di Hilma, che si aggiunge al gruppo strada facendo, è
rischiosa e fatta di abusi e illusioni che s'infrangono all'alba, ma la
loro unione e la loro vitalità sanno spesso trasformarla in un'occasione
di allegria e di affetto reciproco. |
Marianna Cappi - mymovies.it |
promo |
Noha, Randa, Soukaina, Hlima vivono nella moderna Marrakech dove offrono amore a pagamento. Vitali, gioiose e unite dalla complicità, queste donne affermano la loro emancipazione lottando conto la quotidiana violenza di una società che al tempo stesso le sfrutta e le condanna. Ayouch ci conduce nel loro regno notturno fatto di violenza, umiliazioni ma anche risate e tenerezza, perché in Much Loved c’è tutta una dimensione intima del racconto che affianca il vuoto umano delle ammucchiate notturne. un dramma da camera che si blocca al limire del voyeurismo per denunciare l’ipocrisia di un atavico maschilismo. |
LUX
- ottobre 2015 |