La parte degli angeli (The
Angels' Share) |
Premio della Giuria |
Ci
vuole un po' perché
La parte degli angeli
entri nel vivo del riferimento al titolo. La prima parte del 30° film
di
Ken Loach
(classe 1936) è comunque essenziale per immergerci nel senso della
narrazione. Una storia di personaggi border-line, sbandati, in bilico
tra droga e alcol, tra piccoli furti e rabbiosi scoppi di violenza.
Tutti finiscono al vaglio del tribunale di Glasgow, tutti riescono ad
evitare fortunatamente il carcere e a scontare la pena in attività di
servizio sociale.
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ezio leoni - La Difesa del Popolo - 23 dicembre 2012 |
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Una storia di personaggi border-line, sbandati, in bilico tra droga e alcol, tra piccoli furti e rabbiosi scoppi di violenza. La svolta per i quattro protagonisti sta nella disponibile solidarietà che offre loro Harry, il responsabile delle attività di recupero sociale, uomo dal cuore d'oro e dal palato sopraffino per quanto concerne il whisky. Nella distillazione ce n'è un 2% che evapora, in ogni botte. È quella che viene definita “la parte degli angeli”. Ma se da un barile di whisky pregiatissimo un po' ne “evaporasse” in altro modo? Il fascino del cinema di Loach e del fido sceneggiatore Loverty sta proprio nel saperci catapultare in un vissuto sociale precario e nel farcelo sentire, con naturalezza, “nostro”, trasmettendoci l'ansia di una situazione apparentemente senza sbocco, ma costruendo un'avventura di sorridente umanità, con il suo carico di amarezza, fiducia e perfino di suspense. |
LUX - gennaio 2013 |