Cinque americani in fuga dalla Cina invasa dal Giappone – lo scrittore e soldato Robert Conway, suo fratello George, un paleontologo, un finanziere inseguito dalla polizia e un’americana malata di tubercolosi – precipitano con il loro piccolo aereo sulle montagne dell’Himalaia e capitano in un regno incantato, Shangri-La, dove regnano la pace e la gente rimane giovane. Ma nonostante il Grande Lama chieda a Robert di sostituirlo alla guida della comunità, i due fratelli decidono di abbandonare la valle, insieme a una bellezza locale. Solo Robert sopravvive alla fuga e decide di tornare nella valle. Tratto dal romanzo omonimo di James Hilton e sceneggiato da Robert Riskin, il film vuole essere un elogio dell’Utopia (l’eterna giovinezza che domina a Shangri-La è l’effetto della mancanza dell’americanissima struggle for life) conquistata grazie alla saggezza e all’intelligenza degli uomini: ne esce una specie di «favola laica», appassionante e coinvolgente nella sua ingenuità ideologica, attraversata da un’insolita vena di pessimismo, che lasciò freddi molti estimatori dì Capra per la scelta narrativa fantastica, lontanissima dai toni di commedia dei suoi altri film. Girato in studio ricorrendo, quando necessario, a un capannone frigorifero. |
Dizionario dei film – a cura di Paolo Mereghetti |
cinema invisibile febbraio-giugno 2011 - SENTIERI DELLO SPIRITO
cinema LUX versione originale sottotitolata