"E' il 1972. Gli asiatici vengono espulsi
dall'Uganda in seguito all'ordinanza di Idi Amin. Tra i molti, una famiglia
indiana, legata alle proprie origini e alle proprie tradizioni. L'Africa
era divenuta il loro paese, là si erano sentiti di casa, si erano
identificati con la popolazione indigena. Diciotto anni più tardi,
in Mississippi - dove la famiglia si è trasferita - la figlia si
innamora di un negro americano. Messi a conoscenza della relazione, i due
genitori ripensano all'Uganda, al paese dal quale sono stati allontanati.
Si creano delle tensioni, un conflitto tra due mondi, quello indiano e
quello afro-americano".
Il nuovo film di Mira Nair
, 3 anni dopo
Salaam
Bombay!, è
una fresca storia d'amore, sotto cui si agitano pulsioni di ordinario razzismo.
Il curioso sta nell'originalità delle sfumature della pelle. "Quando
pensiamo ai rapporti di razza non c'immaginiamo la gerarchia dei colori
che stanno tra il nero e il marrone. In India, anche se non c'è
una precisa coscienza di quello che sta dietro i colori, ciò che
è più chiaro viene identificato con la bellezza, mentre tutto
quello che è scuro la non bellezza". Il contrasto etnico
in due comunità, apparentemente vittime, ma in realtà protagoniste
dell'intolleranza razziale, viene sempre mantenuto in
Mississippi Masala
sui toni soffusi della commedia, ma la naturalezza dell'esordiente Sarita
Choudhury e la spiccata personalità di Denzel Washington (Glory,
Mo' Better Blues) conferiscono alla
coppia ed al film stesso una verace grinta di intensa partecipazione e
di vivace modernità. Alla loro scelta di essere se stessi, di affrontare
la vita insieme senza farsi soffocare dal peso della tradizione, Mira Nair
cerca di far corrispondere una presa di coscienza globale che non sia solo
crescita interiore dei personaggi del film, ma che abbia il sapore dell'universalità.
"Spero che quanti lo vedranno saranno capaci di riconoscersi, capiranno
che non si tratta solo di un film sull'Altro, ma sulla condizione umana
in generale. Dovunque, sono sempre l'ignoranza, la miopia e i malintesi
che stanno alla base dell'incomprensione e dei pregiudizi".
e.l. -
pieghevole
LUX marzo/maggio 1992
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