Mio fratello è figlio unico
Daniele Luchetti - Italia/Francia 2007 - 1h 40'

da Il Messaggero (Fabio Ferzetti)

    Due fratelli uguali e diversi, l'eterna Italia degli anni 60, un papà operaio e una sorella che suona il violoncello, Latina sempre molto littoria, i preti che predicano contro i missili a Cuba, una mamma democratica ma all'antica che molla democraticissimi ceffoni. E poi: le lenzuola di terital e la Fiat 850, Nada e Little Tony, la virilità in canottiera e la seduzione in vestaglia, il figlio più grande che piace proprio a tutte, ed è comunista, e quello più piccolo che piace di meno perfino ai genitori. Tanto che, costretto a studiare da geometra malgrado la passione per il latino e gli 8 in pagella, l'ingovernabile Accio (Vittorio Emanuele Propizio, poi Elio Germano) si ribella come può. Diventa fascista. Si lascia indottrinare da un ambulante nostalgico (Zingaretti, perfetto) e da un caposezione del Msi (Ninni Bruschetta, perfetto anche lui). Si chiude al bagno con i dischi del duce. Partecipa a un paio di azioni squadriste in cui è finalmente libero di menare le mani come piace a lui. Ma non dura...
Liberamente tratto dal Fasciocomunista, romanzo autobiografico di Antonio Pennacchi (Mondadori),
Mio fratello è figlio unico è straordinario finché incrocia con leggerezza i tre "geni" dominanti nel Dna del cinema italiano, la commedia, la famiglia, la politica. È bella e feconda l'idea non così paradossale di raccontare il fiume carsico del fascismo come una storia di famiglia, anche perché Luchetti schizza con tocchi veloci un certo fascismo popolare, antiborghese e antiamericano, oppoco frequentato dal nostro cinema. E' vivace ed esatto il ritratto dei due fratelli, Accio fascista per dispetto, e Manrico (Riccardo Scamarcio) comunista per tradizione e dongiovanni per vocazione.
Ed è semplicemente impagabile la scena in cui il povero Accio resta senza fiato davanti al sorriso dell'ennesima fidanzata di Manrico (Diane Fleri), ma non può far altro che mangiarsela con gli occhi, prepararle un caffè, proclamarsi orgogliosamente fascista, quindi congedarla con un sonoro "Mavvammorìammazzata!" che è la più bella e inattesa dichiarazione d'amore dell'anno.
Fin qui, finché
film precedente in archivio Luchetti film successivo in archivio segue questa stramba educazione sentimentale (memorabile Anna Bonaiuto amante materna) moltiplicando sottostorie e citazioni canore, tutto si incastra a meraviglia, amori e politica, "cotte" e bastonate, rivalità e crisi di coscienza. Ma poi gli anni passano, i personaggi crescono, e dopo uno sberleffo alle follie del '68 (Beethoven "defascistizzato"), il film sbanda in una direzione insieme fragile e banale. Manrico, non si capisce bene perché, entra in clandestinità, compaiono pistole, attentati, latitanza, mentre Accio continua ad amare in silenzio la ragazza del fratello, nasce perfino un bambino, insomma inizia tutto un altro film cui però non abbiamo il tempo né la voglia di credere. Un vero peccato, o forse un sintomo. Diventare adulti non è facile. Nemmeno per le commedie.

da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro)

    Dopo tanti film che esaltano la gioventù marketing, ecco finalmente un film vero su due ragazzi anni '60: opposti estremismi — Scamarcio di sinistra, Germano dedito al duce — vissuti in una famiglia di Latina. La commedia italiana bella ed utile di una volta (vedi Scola), dove la Storia e le storie s’intrecciano, la psicologia è quella quotidiana ma dalla finezza delle osservazioni e tipologie esce il ritratto di un momento del Paese. Per generosità Luchetti, rabdomante sociale (Il portaborse), alla fine vuoi spiegare anche il terrorismo, così finisce che incrocia un altro film e non c’è più tempo. Ma la sua è una storia godibile, dove le cotte politiche vanno di pari passo coi sentimenti e Littie Tony si alterna a Beethoven marxista leninista. Attori strepitosi: Scamarcio è bravo e vitale, Zingaretti perfetto, la Finocchiaro e la Bonaiuto una meraviglia, Elio Germano è un prodigio di sottigliezze e insenature.

cinélite TORRESINO all'aperto: giugno-agosto 2007