Agli appassionati di musica rock/pop non sfuggirà che il titolo, Love and Mercy, è lo stesso della canzone con cui, nel 1988, Brian Wilson apriva il suo primo album da solista. Chi dei Beach Boys ricorda solo l'aspetto 'fun', invece (spiagge californiane, surf e ragazze in bikini), avrà l'occasione di scoprire nel film di Bill Pohlad la biografia di un grande musicista, più geniale e innovativo - secondo molti - di Phil Spector e Elvis Presley. Se a Wilson fu diagnosticata una forma di schizofrenia paranoide (poi rientrata, dopo la guarigione dell'artista da una forte forma depressiva ), anche il film è, a suo modo, 'schizoide'. Nel ( doppio) senso che va avanti e indietro tra i 'sixties' e gli 'eighties' e che il protagonista è interpretato da due attori diversi: Paul Dano per il Brian giovane, John Cusack per quello più maturo. (...) Non c'è che dire: il biopic musicale, sotto-filone del sempreverde filone del film biografico, è vivo e sta bene. (...) Questo bel film che - pur senza possedere la libertà creativa di lo non sono qui di Todd Haynes - non si limita affatto ad allineare gli eventi in modo piatto e sequenziale, ma crea una struttura narrativa efficace e appassionante. Magari è forzata in senso ideologico la tesi, qui centrale, secondo cui le più belle e struggenti canzoni di Wilson non sarebbero mai nate senza la malattia mentale dell'autore. Però un autentico e originale merito del film è quello di mostrare il processo creativo della composizione e dell'orchestrazione (Pohlad è con ogni evidenza un appassionato di musica) di un brano musicale: si veda, in particolare, la sequenza della registrazione di Good Vibrations. Da aggiungere che anche le sequenze non musicali sono spesso scritte in stato di grazia, come quella tra Brian e Melinda che conclude il film. Quanto alla 'schizofrenica' interpretazione del protagonista, se John Cusack è commovente nella sua fragilità di adulto smarrito e spaventato, Paul Dano offre una performance empatica e vibrante di alta classe, confermando le doti che aveva rivelato, una decina d'anni fa, in Little Miss Sunshine e nel Petroliere. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
... Il lato oscuro e meno noto di una storia costellata di successi è al centro del film di Bill Pohlad, Love and Mercy (...) che, lontano dagli schemi dei classici 'biopic', ricostruisce la caduta e la rinascita di una figura leggendaria e fragilissima, osservata in due momenti chiave della sua vita (...). Lo spettatore assisterà dunque a un vibrante e profondo viaggio intimo, quello dalle tenebre alla luce, avanti e indietro nel tempo, in una ritmica alternanza di due periodi storici, gli anni Sessanta e gli Ottanta, tra le tessere di un complesso mosaico che poco a poco si ricomporrà sotto i nostri occhi. Ma saremo testimoni anche del percorso artistico del protagonista che si snoda nel panorama musicale di quegli anni e nel vivace contesto sociale che la produsse. Come il titolo stesso suggerisce, Love and Mercy è un appassionato inno all'amore capace di guarire molte ferite, anche quelle invisibili. Al riparo dal cliché della pop star celebre e maledetta dal successo, dall'abusato binomio genio e sregolatezza, il film, realizzato in collaborazione con lo stesso Wilson e sua moglie Melissa, offre un ritratto umano assai più ambizioso, articolato e dolente da quello che ci si aspetterebbe da un film sui Beach Boys. |
Alessandra De Luca - Avvenire |
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La vita di Brian Wilson, celebre leader dei Beach Boys: dai successi con la band californiana - in cui lui era cantante e autore - che ha ridefinito la musica pop americana degli anni Sessanta, al devastante esaurimento nervoso che portò all'abbandono di Wilson del gruppo e all'incontro con il controverso terapista Eugene Landy. Trenta anni della vita di Wilson, scoprendo il lato più oscuro e più complesso della storia che giace dietro la felice apparenza di una musica spensierata e baciata dal sole, con la battaglia di Wilson contro la malattia mentale e gli abusi di droga... Merito del film è quello di mostrare anche il processo creativo della composizione e dell'orchestrazione di un brano musicale (la registrazione di Good Vibrations!) e se John Cusack è commovente nella sua fragilità di adulto smarrito e spaventato, Paul Dano offre una performance empatica e vibrante di alta classe. |