da La Repubblica (Roberto Nepoti) |
Chi ricorda i due film di Robert Guédiguian
usciti in Italia, Marius e
Jeannette e Al posto del cuore, penserà che anche il regista
marsigliese stia perdendo la speranza nel vedere La ville est tranquille.
Se Guédiguian
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da La Stampa (Leitta Tornabuoni) |
Il film corale ha un’ottica generale, un punto di riferimento, la forza paralizzante della nostalgia: illustrata anche da citazioni di «Dernière été», un film di Guédiguian del 1980 dove appaiono gli stessi attori del film attuale; espressa pure dalla storia del passato operaio, sindacale e politico della famiglia del tassista che adesso per divertire i clienti canta in varie lingue «L’Internazionale» (brutto destino, per un inno rivoluzionario). Nel vuoto spalancato dalla scomparsa delle vecchie forme della politica, s’accumulano tossicomania, delinquenza, confusione. Dice uno: «Preferisco un povero che vota per l’estrema destra a un piccoloborghrse che disprezza i poveri». |
da Film Tv (Fabrizio Liberti) |
Un'infinita panoramica, che lentamente scopre un porto e "stringe" su palazzine color senape con il sottofondo del piano di Eric Satie, è l'ouverture di La ville est tranquille e il manifesto programmatico di quanto si vedrà nel film. Robert Guédiguian insiste con il suo cinema tessuto nella portuale e decadente Marsiglia, e in particolare nel quartiere feticcio di Estaque. Personaggi che s'incontrano o si sfiorano, mettono in scena una storia ormai familiare, e il cast dei film di Guédiguian assomiglia a una di quelle compagnie teatrali che da anni mettono in scena il solito repertorio, scambiandosi solo i ruoli. La passione politica del regista, la delusione sul fallimento della sinistra, la deriva di personaggi alle prese col male di vivere, una solidarietà umana che si affievolisce, lasciano l'amaro in bocca. I personaggi sono belli, spesso intensi e dolorosi, ma chi ha ama Guédiguian ha il sospetto che si tratti di una lenta panoramica dèjà vu. |
cinema invisibile
cinema
LUX
maggio-giugno
2001
3 film di
Robert Guédiguian
promo: Disperazione e tenerezza, molta sofferenza e poca rassegnazione. La forza del cinema di Guédeguian è nella triste, verace quotidianità del suo cinema, nella concretezza, chiusa all'ottimismo, ma non alla voglia di vivere dei suoi personaggi. |