Grecia 2013. Nelle
taverne di Atene e di Salonicco si perpetua l'antica tradizione dei
rebetes, i musicisti che propongono il rebetiko, una forma di blues
ellenico che affonda le sue radici in un passato di crisi diversa (e al
contempo simile) a quella che colpisce oggi la popolazione. È una
musica che si oppone, con i versi delle sue canzoni, al potere ed è,
oggi come allora, portatrice di una corrente di ribellione al
conformismo passivo. Vinicio Capossela va alla ricerca di questi
musicisti e fonde la propria musica con la loro....
Andrea Segre e Vinicio Capossela formano una coppia
decisamente interessante per il cinema. Il primo con il suo 'bisogno'
di raccontare gli ultimi, coloro che la Storia vorrebbe mettere al
margine o respingere addirittura nell'oblio delle profondità dei mari
chiusi. L'altro con la sua passione per l'astrazione poetica che
affonda le radici nella realtà di chi soffre, sogna e spera. Insieme
hanno trovato un titolo perfetto e polivalente per questo documentario
(prodotto, e anche questo è un segno, da Marco Paolini): Indebito.
Perché La Grecia è, ormai quasi per definizione, il Paese "in debito"
con l'Europa sul piano economico. Ma l'Europa è da sempre "in debito"
con la cultura che in Grecia ha avuto origine per poi plasmare il modo
stesso di guardare al mondo di tutti gli europei. Infine "indebito"
perché chi canta e ripropone oggi il rebetiko ha un ruolo non
propriamente gradito. I gruppi che impediscono di dimenticare la forza
di una musica che è nata come forma di protesta, talvolta accesa
talaltra solo malinconica, tengono viva una fiamma che non è solo
nostalgia per un passato che non c'è più. È dimostrazione della
ciclicità della storia e del valore di testi e musiche che non hanno
terminato la loro funzione 'tanti anni fa'. Sono ancora lì a ricordare
che l'economia non può essere solo una forma di neopaganesimo prostrato
in adorazione del dio Mercato. L'economia è fatta di uomini e donne,
delle loro gioie ma anche delle loro sofferenze che la musica e il
canto sanno esprimere con grande efficacia. Segre e Capossela ce lo
dimostrano in un viaggio in cui il repertorio del rebetiko viene
presentato in tutta la sua vasta complessità.
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