L'imbalsamatore
Matteo Garrone - Italia 2002 - 1h 41'


sito ufficiale

da Film Tv (Aldo Fittante)

      Parte da un fatto di cronaca (l'omicidio di Domenico Semeraro, detto "il nano di Termini", avvenuto a Roma nel 1990) ma subito prende direzioni iperrealistiche la quarta bellissima prova nel lungometraggio di Matteo Garrone film successivo in archivio, giustamente assai apprezzata a Cannes 2002 alla "Quinzaine". Se in Terra di mezzo, Ospiti ed Estate romana le storie erano, innanzitutto, questioni di geografia, di urbanistica applicata ai confini territorialmente e sociologicamente di frontiera, ne L'imbalsamatore Garrone si inoltra nelle strade perdute della psiche, nelle contaminazioni chimiche di tre personaggi così lontani e così diversi tra loro da tracciare percorsi dentro gli spazi e nelle distanze creati dall'impossibilità di essere normali. Non a caso l'ambientazione galleggia nello spettrale Villaggio Coppola del litorale casertano: una specie di "incubo inurbano", dove l'architettura é un optional e gli uomini ombre stagliate all'orizzonte. Più che David Lynch (il riferimento oggi più facile e immediato), ritornano in mente Fassbinder e i suoi ambigui dolori. Quei dolori, quegli scarti, quell'ovvia incomprensione che impediscono a un uomo troppo piccolo, a un giovane troppo alto e a una ragazza con la bocca rifatta di interagire, di parlarsi e di vivere se non in forma di violenza.
 

da Diario (Marco Lodoli)

      ...Perché anche noi, nei momenti peggiori, abbiamo conosciuto la spaventosa solitudine di Caino. E per questo proviamo compassione per il nano imbalsamatore e per il suo bellissimo assistente che tanti anni fa occuparono Le pagine delLa cronaca nera e oggi sono perso-naggi di un magnifico film di Matteo Garrone. Quel nano e come il minotauro della leggenda greca: un mostro chiuso in un labirinto, e il labirinto e trappola mortale, ma e anche tecnica di seduzione, corteggiamento, desiderio.
Ogni creatura ha bisogno di baci e abbracci, c'e chi li ha in dono e chi deve procacciarseli con un'astuzia e una violenza che sono figlie della disperazione. Il nano, a cui da anima e corpo lo straordinario Ernesto Mahieux, l'attore più potente e poetico che abbia ammirato da lungo tempo, fila e tesse la sua ragnatela erotica utilizzando tutto quello che ha a disposizione, e da quasi nulla, solo la bava sottile che gli esce dal cuore affamato. Sa essere simpatico, seduttivo, aspro, esigente, generoso, feroce, riesce ad apparire persino affascinante, lui che e uno scherzo deforme della natura, e cosi, quasi senza accorgersene, la farfalla cade in quella rete invisibile e raccapricciante.
Per una notte la bella cede alla bestia, l'angelo dell'innocen-za si fa possedere dal povero diavolo. Poi tutto tracolla: l'amore dato viene ripreso, l'angelo vuole volare via e il mostro deve tornare a vivere da solo nel suo angoscioso labirinto. Quel nodo d'amore deve essere sciolto e non ci sono mani capaci di tanto, solo un col-tello può separare il filo d'oro dal filo nero, la felicita dall'infelicità, la grazia dalla mostruosità. E quando l'imbalsamatore viene ucciso ci tornano in mente quei versi di Fabrizio De Andrè: «Un nano e una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo troppo vicino al buco del culo», e pensiamo che non e vero, perché in ogni centimetro della natura c'e l'identica quantità d'amore e di sofferenza.


promo

Un intreccio di destini in un percorso dal sud al nord di Italia illuminato da una grande cura all'immagine. Un imbalsamatore prende in simpatia un ragazzo bello e aitante e lo convince ad aiutarlo nella su professione. I due si danno alla bella vita fino a quando entra in scena una ragazza di cui il giovane s'innamora. Tra l'imbalsamatore e la donna nasce una forte competizione a causa del ragazzo... Ritornano in mente Fassbinder e i suoi ambigui dolori. Quei dolori, quegli scarti, quell'ovvia incomprensione che impediscono agli esseri umani, in certe situazioni, di interagire, di parlarsi e di vivere se non in forma di violenza.

incontri con il cinema italiano
i giovedì del cinema invisibile TORRESINO gennaio-aprile 2003

 6/2/2003  presente in sala il regista!