Illuminata
John Turturro - USA 1998 - 1h 59'

da La Repubblica (Irene Bignardi)

    Preparatevi a un film strano, a un divertimento speciale, a una storia fuori dalle regole - che, come tutte le cose fuori dalle regole, offre se non altro il piacere della imprevedibilità. Per il suo secondo film da regista, film precedente in archivio John Turturro film successivo in archivio, che amiamo come l'attore forse più bravo, certo il più spiritoso che ci sia in questo momento nel cinema Usa (basterebbe il suo recente "cameo" di ras del bowling in Il grande Lebowski), sceglie come numi tutelari, accanto alla Duse cui dice di ispirarsi, anche La regola del gioco e Scarpette rosse, e quindi da una parte l'intreccio di tante vite e di tanti umori sotto lo stesso tetto, dall'altra l'irrealismo fantastico. Eppure in questo elegante gioco sulla vita e il teatro che Turturro ha scritto assieme all'amico e cosceneggiatore Brandon Cole dalla sua pièce Imperfect love c'è un altro grande suggeritore, come si può vedere dalla mirabile sequenza sotto i titoli di testa: perché quel misterioso burattino-clown bianco ci rimanda dritto al mondo di Ingmar Bergman. Ed è curioso che a scegliere il registro metaforico e letterario di questa allegoria teatrale sia un regista che ha debuttato, sei anni fa, con una storia proletaria, dura, urlata. Illuminata è un prezioso gioco di mise en abime tra la scena e la vita, ambientato in una New York inizio secolo volutamente artificiale, popolato di personaggi che parlano per centoni shakespeariani e che anche dai soli nomi - Tuccio e Pallenchio, Céliméne e Astergourd - si presentano come simboli della koiné del teatro. Turturro orchestra la sua storia con qualche momentaneo cedimento all'eccesso di colore e qualche ripetizione, ma con un'eleganza e una stravagante poesia che non circolavano da tempo nel cinema americano.

rassegna: mini-personale John TURTURRO - TORRESINO aprile-giugno '99