Prendi
un Festival da sempre attento alle questioni sociali, una Presidente
della Giuria, Meryl Streep, senz'altro non di destra, in un paese, la
Germania, dove la questione immigrazione è al centro del dibattito
civile e politico; l'Orso d'Oro a Francesco Rosi per il docufilm su Lampedusa
era un trofeo annunciato. Ma questa volta non senza merito.
Ma è con la scena nello studio del dottor Pietro Bartolo, medico
dell'isola, che i due film, che finora erano avanzati a zig-zag,
superandosi e sovrapponendosi, finalmente si uniscono e partono
insieme verso le sequenze finali. Bartolo è il Caronte di questo
inferno che è Lampedusa, lui, sul posto da trent'anni, stabilisce chi
è vivo e chi è morto, chi va al CIE e chi all'ospedale. Lui mostra
alla donna incinta l'ecografia dei due gemelli che ha in pancia, e a
noi sul computer le migliaia di foto di chi non ce l'ha fatta, dei
corpi affamati, disidratati, bruciati dal kerosene. È lui (non per
niente sul palco a Berlino col Golden Bear in mano) il protagonista
morale del film, che qui finalmente arriva al cuore dello spettatore.
Dopo seguiranno le atroci sequenze dei morti asfissiati nella sentina
del barcone, ingiustamente criticate dai falsi moralisti
dell'immagine. PS: Onore e gloria al dottor Bartolo e a tutti coloro che sull'isola fanno qualcosa per i migranti. Ma da qui al Premio Nobel per la Pace a Lampedusa ce ne corre! |
Giovanni Martini - febbraio 2016 - pubblicato su MCmagazine 39 |
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Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell'epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l'invisibile e le sue storie. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola di Lampedusa facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Da questa immersione è nato Fuocoammare. Racconta di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi... Rosi racconta una delle più grandi tragedie umane del nostro tempo mostrando ciò che resta invisibile all'occhio dei media. Confine reale e simbolico di due mondi in rotta di collisione, l'isola ci viene mostrata attraverso lo sguardo di Samuele, il cui occhio pigro rimanda alla miopia dell'intera Europa. |
LUX
- marzo 2016 |