Ritratto di un romanziere americano con famiglia,
nella dolce Parigi "primi anni Sessanta" e poi in una solitaria
cittadina americana (si torna sempre a casa per morire). Tratto da un libro
autobiografico di Kayle Jones (figlia di James Jones, l'autore di Da
qui all'eternità e La sottile linea rossa),
La figlia
di un soldato non piange mai
(gran bel titolo) ci presenta un James
Ivory
insolito, poco ornamentale e molto contemporaneo. Nonostante che
l'io narrante sia la fanciulla, il regista sceglie una forma narrativa
estraniata e spaesante, senza una prospettiva e un centro di gravità
permanente. Come una camera con vista sulla vita che scorre lentamente. |