Cosa piove dal cielo?
(Un cuento chino)
Sebastián Borensztein -
Argentina/Spagna
2011
- 1h 33' |
Una
mucca piove dal cielo provocando una tragedia: è il surreale inizio di
Un cuento chino,
riuscita commedia del regista argentino Sebastián Borensztein, presentata
in concorso al Festival internazionale del film di Roma. Un originale
espediente per introdurre un racconto ispirato a una storia vera, che
parla di immigrazione e solidarietà senza retorica e con godibile
leggerezza. [...] Giocando con i contrasti, non solo dei caratteri, e
alternando all'insignificante routine del protagonista gli spassosi
siparietti che ne sconvolgono la monotonia - senza lesinare una graffiante
critica alla società argentina - Borensztein costruisce un film che tocca
diverse corde e, soprattutto, dice alcune cose interessanti sulla vita.
Prima di tutto che l'incomunicabilità non esiste e che le barriere sono
solo mentali. In secondo luogo che ogni occasione è buona per fare il
bene. Infine, che il più delle volte in cambio si riceve più di quanto si
dà. È ciò che scoprirà Roberto, un buon uomo, tanto burbero e
contraddittorio quanto pronto a farsi carico generosamente delle
difficoltà di un altro essere umano, non importa se straniero.
|
Gaetano Vallini -
L'Osservatore Romano |
Ci
sono il tema dello scontro tra culture, l'immigrazione, la memoria, le
casualità assurde della vita e persino l'Unità. Sì proprio il
nostro giornale che fa la parte del «destino». Ma soprattutto c'è una
travolgente ironia surreale così contagiosa da dare il benvenuto fin dalla
prima sequenza, quando quella pioggia di mucche dal cielo sull'idilliaco
villaggio cinese fa scatenare le prime risate. Stiamo parlando, infatti,
di Cosa piove dal cielo?
il film che ha ricevuto un doppio premio allo scorso Festival di Roma,
mettendo d'accordo pubblico e critica. A firmarlo è il cinquantenne
regista argentino Sebastián Borensztein, un passato da pubblicitario e un
padre celebre comico che, in questo suo terzo film, mette a frutto
l'eleganza della fotografia con la pungente ironia di famiglia per
raccontare questa storia di destini incrociati e di realtà che superano
l'immaginazione, proprio come nelle storielle cinesi, da cui nasce il
titolo originale, Un cuento chino,
Cosa piove dal cielo?
è davvero una storiella zen che parla di tolleranza, solidarietà e
speranza. Tutta da ridere e tutta da gustare. |
Gabriella Gallozzi
- L'Unità |
È
il film argentino,
titolo originale Un cuento chino,
largamente premiato al Festival di Roma quando lo dirigeva Piera Detassis.
Il titolo italiano si rifà al suo inizio, con una mucca che piove dal
cielo suscitando il panico in un giovane e in una ragazza su una barca in
mezzo a un lago. Come mai? Nessuna risposta per il momento, salvo farci
intendere che quei due giovani sono cinesi... La sceneggiatura di
Sebastián Borensztein, e la sua regia, hanno costruito con delicatezza un
racconto affidato quasi soltanto agli stati d'animo e alle loro pacate
illustrazioni. Il personaggio di Roberto, analizzandolo in ogni sua piega,
anche con le motivazioni del suo costante cattivo umore; con il
personaggio di Jun dando anche una spiegazione realistica di quella mucca
caduta dal cielo [...]. Attorno altri piccoli fatti, altri dettagli
inseriti senza scosse nell'azione, in cifre quiete e raccolte, qua
suggerendo sorrisi, là momenti di sincera commozione. Però senza nessuna
forzatura, il segno più autentico di un film fatto di cose piccole via via
sempre intimamente più grandi. Ne è protagonista, lineare, preciso,
finissimo, Ricardo Darín. Lo ricorderete, altrettanto convincente, ne
Il segreto dei
suoi occhi di Juan José Campanella,
premio Oscar. |
Gian Luigi Rondi -
Il Tempo |
promo |
L'esistenza di Roberto, proprietario di un negozio di ferramenta,
è stata sconvolta da drammatici eventi che lo hanno portato a
chiudersi in un universo solitario. Poi, un giorno, incontra il
giovane cinese Jun, che non parla una parola di spagnolo e che è
arrivato a Buenos Aires in cerca di uno zio. L'argentino
accoglierà in casa sua lo straniero e, attraverso la loro
singolare convivenza, troverà la strada per risolvere la sua
grande solitudine...
Giocando con i contrasti, non solo dei caratteri, e alternando
all'insignificante routine del protagonista gli spassosi
siparietti che ne sconvolgono la monotonia, il film tocca
diverse corde e offre momenti di sincera commozione. Una storiella
zen che parla di tolleranza, solidarietà e speranza. Tutta da
ridere e tutta da gustare. |