Blackhat
Michael Mann - USA 2015 - 2h 15'



 

   L'undicesimo film di Michael Mannfilm precedente in archivio è un film importante, forse il primo vero film dell'epoca digitale. E non soltanto per quel che racconta. Mann mette, sì, in scena uno schema narrativo di guardie e ladri, il cui eroe è imparentato con lo Jena Plissken di 1997 - Fuga da New York ; realizza anche quattro sequenze d'azione ad alto tasso adrenalinico: però non bisogna cercare qui le cose che gli interessano davvero. Invece il regista, all'anagrafe settantaduenne, appare impegnato a realizzare un'opera digitale, ipertestuale, che rompe con gli schemi noti più di tutti i film diretti dai suoi colleghi giovani. Invece di rispettare i canoni dell'actioner hollywoodiano, da sempre concentrato sulla successione degli avvenimenti, le loro connessioni, lo sviluppo dell'azione, Mann alterna il montaggio rapido con lunghe pause «riflessive», elimina come inessenziali i raccordi narrativi, procede per tagli, strappi e cesure mirando all'essenziale in un modo cui il cinema hollywodiano non ci aveva abituati. Non siamo tanto davanti a un film d'azione, quanto piuttosto a un film specchio della difficile transizione che tutti stiamo vivendo: il passaggio all'epoca digitale e alla cultura della smaterializzazione, con relativo spaesamento. (...) Quel che Mann vuole indicarci attraverso il suo sguardo analitico è la realtà - metà materiale metà virtuale - in cui ci stiamo abituando a vivere. E che qui ci si mostra nel suo aspetto meno rassicurante.

Roberto Nepoti - La Repubblica 

   ...Segue gli schemi del thriller 'high tech' ridefiniti proprio dal creatore di Miami Vice, con un surplus d'adrenalina e virtuosismi di regia che sono la vera ragion d'essere di Blackhat (mai visto elicotteri più espressivi e misteriosamente malinconici di quelli che si alzano sopra Macao, un regista capace di scene simili lascia sempre la sua firma). E un'insistenza sullo scontro tra materiale/immateriale, cyberguerra e forza bruta (...) che innerva un copione fin troppo squadrato e inverosimile (…) in cui più dell'intreccio però contano i sentimenti, compresi quelli scolpiti da scene d'azione incalzanti e brutali. E anche se Mann sembra non credere fino in fondo a questi eroi da fumetto nati per celebrare l'amicizia Cina/Usa, non solo approfitta delle 'locations' per proiettare la sua riconoscibilissima estetica su sfondi esotici quanto suggestivi, ma regala continuamente immagini e dettagli impagabili.

Fabio Ferzetti - Il Messaggero 



promo

I servizi speciali americani e cinesi lavorano in collaborazione per sventare il piano cospirativo di un cyber-criminale. Il capitano Chen Dalai, dell’unità investigativa cinese e Carol Barrett, esperta agente speciale dell'FBI si rivolgono all’ ex galeotto Nicholas Hathaway per identificare e fermare la pericolosa organizzazione informatica, che opera da una postazione sconosciuta. Hathaway a sua volta coinvolge Chen, il suo migliore amico, e la sorella Chen Lien, seducente ingegnere informatico per n’indagine che condurrà il gruppo da Chicago a Los Angeles, da Hong Kong a Giacarta, in una serrata caccia al nemico che, avendo scoperto i suoi inseguitori, inizierà lui stesso a perseguitarli... Il film corre sul filo di un'avvolgente atmosfera di suspense, giocando di raffinata regia su immagini di sgranato fascino visivo, ma alla resa dei conti in questa fantasmagorica cyberavventura più dell'intreccio contano i sentimenti e Chris Hemsworth sa dare al suo protagonista un’originale aura di avvenente fisicità e romantica malinconia.

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 LUX - marzo 2015

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