Another Year
Mike Leigh -
Gran Bretagna
2010
- 2h 9' |
Delle
tante commedie vere come la vita che il regista inglese Mike Leigh ci ha
regalato, questa è la più cechoviana per il modo in cui intreccia sui fili
del quotidiano il tema dell'aspettativa (vana) di felicità. Cadenzato sui
tempi delle quattro stagioni,
Another Year
si svolge durante altrettanti weekend nella casa dei londinesi Tom e Gerry.
[...] Non succede nulla di particolare: incarnati con estrema naturalezza
da intonatissimi attori i personaggi si incontrano, chiacchierano, si
confessano, ridono, piangono. Chi soffre seguita a soffrire e il segreto
della felicità di Tom e Gerry - hanno avuto di più oppure, semplicemente,
non pretendono chissà che cosa? - rimane avvolto nel mistero. |
Alessandra Levantesi Kezich - La Stampa |
...Forse
riuscire a sconfiggere la solitudine, inventare la complicità di coppia è
un po' come battere la morte. Chi ci riesce trasmetterà ai figli forza e
consapevolezza. Non ha sceneggiatura preventiva, né ossatura narrativa
biologicamente corretta, questo film rigonfio di dialoghi e di psicologia,
ambientato, oggi, nei sobborghi di Londra. E ha un budget più basso del
solito (meno di 5 milioni di sterline). Prima delle riprese è poi mancato
il fido produttore di sempre, Simon Channing Williams, a cui è dedicato
Another Year,
il nuovo esperimento di recitazione improvvisata, guidato da Mike Leigh,
al quinto film in gara a Cannes. [...] Personaggi che, come calamite,
rapiscono il pubblico con un nonnulla, soprattutto giganteschi nei
silenzi, quando non giocano la palla, e lo conducono, tra inquietudine e
preoccupazione, gesti, sguardi e risate liberatorie, in un viaggio al
termine delle emozioni. A questo punto Leigh, come un direttore
d'orchestra dal tocco impressionista, le addenserà e isolerà, sovrapporrà
o districherà lasciando al pubblico, mai distratto dagli incastri
dell'azione, il finish interpretativo. Il segreto del cinema di Leigh,
unico, è che gli attori vengono progressivamente spogliati della loro
corazza, il mestiere teatrale... |
Roberto Silvestri - Il
Manifesto |
Se il
cinema invecchiando diventasse maestro nella difficile arte di
invecchiare, per non dire di vivere? Se questo linguaggio fatto di spazio
- ma soprattutto di tempo, anche se il tempo è sempre così difficile da
filmare - ci mostrasse una santa volta come fare buon uso del tempo che ci
è concesso, e anche di quello che ci siamo ormai lasciati alle spalle?
Naturalmente Mike Leigh non 'insegna' proprio nulla. Però
Another Year
e i suoi strepitosi
interpreti ci mostrano con concretezza quasi dolorosa, cosa (ci) facciamo
quando agiamo in un modo o nell'altro nella nostra vita di relazione, il
tutto arpeggiando su una tastiera così ristretta che si stenta a credere
possa uscirne una musica così ricca e profonda. [...] Allo straordinario
regista di
Naked,
Segreti e bugie,
Happy-Go-Lucky, uno dei più grandi (e
dei meno vistosi) della nostra epoca, bastano poche inquadrature per
evocare quarant'anni di amicizia, di amore coniugale, o di smarrimenti e
delusioni sentimentali. Sempre prendendo il tema di lato, con qualche
rapido affondo che scena dopo scena illumina vite, caratteri, scelte ed
abbagli dei protagonisti. [...] Affrescando in pochi minuti di ostilità e
risentimento decenni di inferno famigliare. Perché ogni scena spalanca un
mondo grazie a un sottotesto ricco e vario come il sottosuolo esplorato
dal protagonista, e alla bravura meravigliosa degli attori.
|
Fabio Ferzetti - Il
Messaggero |
promo |
Gerri e Tom
sono una coppia affiatata: vivono insieme da ormai alcuni decenni,
hanno un figlio grande che fa l'avvocato e sono, indubitabilmente,
felici e sereni. Intorno a loro, che sono come un'isola di quiete,
scorre l'esistenza dei loro amici e dei loro cari, chi più e chi
meno turbato.
Mike Leigh vuole distillare il senso della vita che fugge, cerca
l’ordinario e lo straordinario di ogni accidentato percorso
individuale: gli bastano poche inquadrature per evocare quarant'anni
di amicizia, di amore coniugale, o di smarrimenti e delusioni
sentimentali. Ogni scena spalanca un mondo e ogni personaggio ha
la concretezza di una realtà riprodotta sullo schermo ma catturata
con grazia dalla vita. |