L'anno in cui i miei genitori andarono in
vacanza (O ano em que meus pais
saíram de férias) |
Estate del 1970. Anno di Mondiali di calcio. Mauro, un ragazzino di dieci anni, si ritrova in viaggio sul maggiolino dei genitori. Da Belo Horizonte stanno andando verso San Paolo. Tra raccomandazioni e promesse di rivedersi presto per assistere insieme alle partite del Brasile, i genitori partono per le vacanze, scaricando Mauro davanti alla casa del nonno. Il ragazzino è solo, il nonno non risponde (nel frattempo è morto), arriva in soccorso un anziano ebreo vicino di casa che accoglie il bimbo smarrito. Un nuovo mondo si schiude davanti a Mauro che stenta a capire quel che sta succedendo. In attesa del ritorno dei genitori, l'unica certezza è il Brasile di Pelé, perché quello inteso come Paese reale non è messo bene, con i militari golpisti al potere e gli oppositori in fuga. Un racconto sul filo delicato della memoria, quasi con un pizzico di rimpianto per quell'infanzia turbolenta ma vitale, fatta di curiosità, incomprensioni e nuove amicizie. |
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Viene dal Brasile questo film sensibile e gentile nei modi di Truffaut, in cui si parla di questioni grosse mescolate ai goal dei Mondiali di calcio '70, con una sceneggiatura bilanciata tra il sommerso del dolore politico e quello che galleggia nel quotidiano, mixando argutamente sport e politica. Un ragazzino di 10 anni vede partire nel 1970 i genitori costretti a una «vacanza» in Maggiolino, invisi alla dittatura militare, completa di assassinii, esilio e torture che colpì il Brasile dal '64 all'85. Affidato al nonno, lo trova appena morto per infarto e se la deve cavare da solo, con l'aiuto di un vicino di casa nella periferia di San Paolo che fa parte del gruppo yiddish e adotta il ragazzo, seguendo i consigli del rabbino, anche se non è circonciso, ma riconoscendo la vittima designata. A questo punto la vita ricomincia con amici teenager, una ragazzina assai particolare che organizza per i maschietti un peep show sbirciando gli spogliatoi della sartoria materna, la barista di buon cuore, il compagno di sinistra. Gruppetto da realismo magico che cerca di far dimenticare al piccolo protagonista, che nella confusione cerca di essere felice e diventa un mini capofamiglia con l' ansia della solitudine e l' attesa della telefonata promessa per la finale dei Mondiali che il Brasile vincerà (contro l'Italia) grazie a Pelé, allentando la morsa golpista con l' oppio calcistico che va sempre di moda. Film romanzo di formazione adolescenziale, datato anni 70 e presentato con successo alla Berlinale, opera seconda di un autore di tv, Cao Hamburger, specialista di infanzie, che non fa sconti ideologici alla dittatura ma insegue il sogno dell' infanzia e ne analizza i piccoli grandi traumi in modo personale, attraccando il racconto al fantastico cordone ombelicale di un decenne appassionato di vita e pallone. Un racconto fatto di memorie e rimpianti, non sempre immune da qualche sentimentalismo, ma godibile nel rapporto tra nonno e nipote secondo i modelli anche del nostro neorealismo. |
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cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2008
TORRESINO
- ottobre 2008 |
promo |
Brasile 1970: mentre la nazionale dì calcio si prepara a vincere i Mondiali (danzando con l'Italia) la dittatura diventa più cattiva. Quando i suoi cari sono costretti alla fuga, un ragazzino di dodici anni si ritrova a crescere da solo, costretto ad una aspra educazione sentimentale, potendo confidare unicamente nell'aiuto di un vecchio ebreo, burbero ma assai benefico. Un racconto fatto di memorie e rimpianti, pacato, senza forti emozioni ma di contagiosa tenerezza. |