Brasile, mon amour. L'Italia ha (ri)scoperto i verdeoro anche fuori dal campo da calcio, scoprendo che i fuoriclasse, quello splendido e contraddittorio paese, li mette anche dietro la macchina da presa. Dopo Cao Hamburger (L'anno che i miei genitori andarono in vacanza) e Jose Padilha (Tropa de Elite) e prima di Walter Salles (Linha de Passe) arriva un esordiente sfacciato e cattivo, Sergio Machado, con un film ruvido e sensuale come Lower City. Tra una barca e la periferia carioca più difficile e violenta si intrecciano i corpi, le anime e le storie di tre sventurati (Wagner Moura, Lazaro Ramos e la splendida nipote d'arte Alice Braga). Una coppia d'amici divisi dal colore della pelle ma uniti da un'esistenza di precarietà ed espedienti - e probabilmente con un sentimento omosessuale represso - incontrano una ballerina-prostituta che si vende per un passaggio. Sangue, sesso e soldi (pochi e cercati ovunque e comunque) sono gli unici termini di comunicazione e paragone, continui e ossessivi, in un mondo ingiusto e classista. Attraverso i loro occhi, le loro passioni, il loro legame morboso, patetico e selvaggio scopriamo vite e amori disperati di chi in questo mondo non può né riesce ad alzare la testa. Deco, Naldinho e Karinna sono archetipi degli ultimi del nuovo millennio, senza essere mai banali. Una fotografia scura e molto curata getta una luce sexy e malinconica sui personaggi e la storia, il montaggio alternato permette una costante attenzione su tutti i protagonisti, la regia essenziale e audace tiene alta l'attenzione. Ne esce fuori un film vibrante e, nonostante alcune piccole e ingenue imperfezioni, sa eccitare e far riflettere. Doti che sempre più raramente si vedono al cinema. |
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cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2008
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Un'opera “ruvida e sensuale” in cui sangue, sesso e soldi sono gli unici termini di comunicazione e paragone attraverso cui si confrontano i tre protagonisti: Deco, Naldinho, una coppia d'amici divisi dal colore della pelle ma uniti da un'esistenza di precarietà ed espedienti - e probabilmente con un sentimento omosessuale represso – e Karinna, una ballerina-prostituta che si vende loro per un passaggio… Il montaggio alternato permette una costante attenzione su tutti i protagonisti, una regia essenziale e audace tiene alta l'attenzione, una fotografia scura e molto curata getta una luce sexy e malinconica sui personaggi. Un’occasione rara per conoscere il nuovo cinema brasiliano ed appassionarsi ad un film vibrante che sa eccitare e far riflettere. |