Se metà dei
film che transitano per i nostri schermi sono commedie
sentimentali, era un bel po' di tempo che non se ne vedeva una
divertente e intelligente, aggraziata e disincantata come
Alta
fedeltà. All'origine c'è il best-seller omonimo dell'inglese
Nick Hornby e britannico, anche se spesso attivo negli States, è
il regista Stephen Frears
. Però la produzione è americana,
americani gli attori e la screenplay sposta l'azione da Londra a
Chicago. Fino dalla prima scena Rob (John Cusack, anche co-sceneggiatore),
che gestisce un piccolo negozio di dischi nella "wind city",
si rivolge direttamente allo spettatore. Lo farà lungo l'intero
film, per comunicargli le sue personali classifiche top-five su
tutto: dalle cinque canzoni più belle alle cinque donne della
sua vita. La prima, dopo una love-story durata sei ore, lo ha
piantato alle medie; poi, via via, lo hanno lasciato le altre. L'ultima,
Laura (Iben Hjejle), se n'è appena andata di casa. Mentre si
chiede che cosa non vada in lui (ma nel frattempo non si nega un'avventura
con la bella cantante country Lisa Bonet), divide le giornate con
i suoi due dipendenti: il timido Dick e Barry, bestione
musicomane che spaventa i clienti. In realtà Rob è un
maschietto contemporaneo come tanti altri, allo stesso tempo
bugiardo e sentimentale, bisognoso di trasgressione e ansioso di
stabilità; abituato a filtrare le emozioni attraverso le canzoni
che ama.
Altà fedeltà è il tipo di commedia
che ti fa sentire a casa fino dalle prime inquadrature; un po'
attuale, come lo è sempre una storia di sentimenti, un po' fuori-moda,
come i dischi di vinile che il protagonista si ostina a vendere
contro l'imperante tecnologia del CD. Meno "sociale"
che nei film realizzati in Inghilterra, meno preoccupato di
quando dirige ad alto budget per Hollywood, Stephen Frears appare
perfettamente a proprio agio: muove i personaggi sulle note di
una ricchissima colonna sonora, fa colloquiare Rob con
Springsteen, si avvale di un cast femminile che include la star
Catherine Zeta-Jones, la musa del cinema indipendente Lili Taylor
e Joan Cusack (sorella di John nella realtà) nella parte di un'amica.
Divertente, benché sovraccaricato, il "cammeo" di Tim
Robbins, rivale in amore col codino alla Steven Seagal. Ma si
consiglia di tenere d'occhio soprattutto Jack Black nella parte
di Barry, il commesso fanatico del pop: già visto sullo schermo
in piccoli ruoli, cantante dei Tenacious D., Black è una specie
di John Belushi prima maniera, di irresistibile simpatia. |
«Che cosa
è nata prima, la musica o la sofferenza?», si chiede nella
prima scena di
Alta fedeltà, guardando in
macchina, Rob Gordon, trentacinquenne circa, una vita all'insegna
della delusione sentimentale e della passione per la musica rock.
E attacca il lungo monologo che ci accompagna per tutto il film,
per una volta una voce "in campo" che s'interroga,
ferisce, si diletta di autolesionismo, senza sostituirsi alle
immagini e ai brani che rievoca, complementare, acuta, spiritosa,
dubbiosa. Quasi un Woody Allen meno intellettuale, che si
autoanalizza per tutto il corso del film. E' chiaro che il
problema principale era quello di tradurre in immagini il lungo
romanzo di Nick Hornby, narrato in prima persona, senza tradirne
l'incessante monologare, e la scelta di "trasformare il
pubblico nella macchina da presa" (come ha detto John Cusack,
interprete e cosceneggiatore con D. V. DeVincentis, Steve Pink e
Scott Rosenberg) è azzeccata. Stephen Frears, regista eclettico,
ha sempre avuto la mano felice con la commedia e qui lavora con
intelligenza sulle manie, lo slang e i "codici" di
gruppo e di sopravvivenza dei suoi personaggi: abbastanza
complice da renderceli simpatici, abbastanza distante da non
lasciarsi coinvolgere troppo e da non perdere, perciò, il ritmo
e la lucidità. [...] Cast raffinato, tenuto insieme da John
Cusack e dai suoi due impiegati- amici (Jack Black e Todd Louisio),
con Tim Robbins con la coda di cavallo, Bruce Springsteen come
"padre spirituale" e tutte le "ragazze del coro";
un dialogo, un tempo narrativo, un acume che non si allentano mai.
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