aprile-maggio-giugno
luglio 2008

trimestrale di cinema, cultura e altro...

n° 23
Reg.1757 (PD 20/08/01)

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A causa dell’alta velocità, ha perso improvvisamente il controllo del la moto che ha centrato in pieno il cordolo dell’aiuola spartitraffico. La violenza dell’impatto ha sbalzato di sella il centauro che ha colpito un cartello stradale. Nonostante indossasse il casco, l’uomo non ha avuto scampo, restando ucciso sul colpo. Così ha perso la vita, l’altra notte, Ruggero Gamba, 45 anni, residente a Padova in via Giacomelli 3. A nulla sono serviti i tempestivi soccorsi di un’unità del 118 giunta dalla Casa di cura. I sanitari non hanno potuto che constatarne l’immeditato decesso...

   Padova piange uno dei suoi artisti più straordinari ed eclettici, un genio della manualità, apprezzato e stimato in almeno tre continenti. Scenografo, maestro calligrafo, pittore, inventore di nuove tecniche decorative e costruttive, artista poliedrico, questo era Ruggero «Ruggi» Gamba. Il 18 agosto avrebbe compiuto 46 anni Le sue collaborazioni empiono una lista pressoché infinita, ha lavorato con registi famosi, cantanti internazionali, cinema, fiction italiane ed estere: i movies, tra gli altri, Casanova, Il mercante di Venezia, Rome, Nativity, Italian Job, gli episodi della serie Elisa di Rivombrosa, portano anche la sua firma. Sting lo ha avuto in uno dei suoi videodip più acclamati, i registi Carlo Mazzacurati ed Antonio Albanese chiedevano solo di lui. Per i film disegnava mappe storiche, invecchiandole a regola d’arte, creava mongolfiere, allestiva scenografie variopinte. Tutte le stanze di casa sua, in  zona Sant’Osvaldo, sono un inno all’arte. Non esiste un solo angolo che non sia nel caos più completo, un caos creativo, un unico laboratorio che le pareti divisorie non riesco no a trattenere. «Non si vede che lavoro facesse?», esordisce con un sorriso straziante la sorella Luisa, giunta da Roma. Ruggi lascia altri quattro fratelli, Franca, Roberto, Paola e Michela, e sette nipoti, tutti residenti a Padova; la madre Valentina e la compagna 29enne Giovanna Doni, con la quale conviveva: «Ci conoscevamo da una vita — ricorda con i suoi occhioni azzurri velati dal pianto — una vita passata da amici fin quando, quattro anni fa, non è scoccata la scintilla». I quadri non riescono ad entrare nelle pareti, alcune statuette sono addirittura negli acquari insieme ai pesci rossi, libri, fumetti, penne d’oca e calamaio, computer ovunque: «Lui era così — continua Luisa — non c’era niente che non sapesse fare con le sue mani. Ha iniziato nel mondo della moda, mio padre voleva che studiasse e lo ha iscritto all’istituto agrario ma non ha terminato gli studi. Sia da giovane era in eterno movimento, ha viaggiato per il mondo decorando negozi, sviluppando arredamenti, inventando nuove tecniche per il suo lavoro. Un grande».

Sergio Campofiorito - Il Mattino di Padova 31 luglio 2008