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miglior colonna
sonora |
29
febbraio - Stefano Pari, Italia
2008
Il film si segnala per la capacità di coniugare immagini e suoni in
modo tale che proprio il sonoro assuma un ruolo fondamentale nel
significato del film stesso. Mentre la macchina da presa segue il
protagonista nei vari momenti della sua mesta esistenza, la colonna
sonora vive dei rumori in presa diretta della fabbrica, del traffico
cittadino, dello squallido condominio in cui vive. Rumori che
tendono ad annullare la sua personalità quanto i gesti meccanici che
si trova a compiere. Quando però, nel suo spazio privato, egli
prende in mano la chitarra e canta una canzone di Hank Williams, la
sua esistenza sa trovare alfine una via di fuga: la musica si
espande, varca i confini ristretti del suo mondo, esce letteralmente
dal racconto e accompagna nel finale lo spettatore con un'inattesa
nota di speranza. |
miglior documentario |
The
Headman and I - PeÅ Holmquist, Svezia 2007
Il documentario non solo come momento di ispirata rappresentazione
della realtà, ma come occasione di rileggere le tappe della propria
esistenza, le contraddizioni della nostra storia, gli inaspettati
insegnamenti che possono scaturire dal confronto con popoli
apparentemente estranei. Il cammino di maturazione del
regista-protagonista è l'occasione per una riflessione universale
sulla feconda commistione di ideali e culture diverse. |
miglior film d'animazione |
Aston's
Stones - Lotta e Uzi Geffenblad, Svezia 2007
Nel riuscito amalgama di un disegno dal tratto morbido e dalle
tonalità soffuse e di un racconto fatto di ingenua malinconia e di
affettuosa delicatezza, il film riesce a dare in pochi, essenziali
minuti, un senso di trattenuta commozione. Lo sguardo degli adulti e
la fantasia dell'infanzia si trovano a confronto in un percorso di
calibrata, rasserenante armonia. |
miglior cortometraggio |
When
Elvis Came to Visit - Andreas Tibbin, Svezia 2006
Il corto rappresenta la migliore capacità di fondere e sintetizzare
in pochi minuti un'idea di cinema capace di narrare e evocare una
storia oltre i confini del fotogramma. Grazie a un rigore formale
strutturato in pochi gelidi e ponderati quadri, il film riesce a
percorrere e ad attraversare emozioni contrastanti, lasciando un
senso di profonda inquietudine e, al contempo, di tenera umanità. |
segnalazione: film d'animazione |
Willy
and Wild Rabbit - Lennart e Yva-Li Gustaffson
Si segnala per il fascino sorprendente di una fragile favola
d'animazione inserita con spontaneità in un corposo contesto di
rappresentazione naturalistica. E il tutto non compresso in tempi
ridotti, ma dilatato con coerenza in un lungo cammino di
iniziazione: dalla vita nella fattoria a quella nei boschi.
L'esperienza è amabile sia per il coniglio Willy che per il
pubblico. |
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