da Il Messaggero (Roberta Bottari) |
Perché l'amabile Kitty (Naomi Watts) accetta di sposare il gelido batteriologo alle dipendenze del governo inglese Walter Fane (Edward Norton)? Per una delle ragioni più antiche del mondo: la paura. Quel caro, vecchio panico che può attanagliare per le ragioni più diverse. Quella di Kitty, giovane donna dell'alta società inglese (siamo nel 1925) è l'incubo di non essere in tempo per trovare un marito. Messa sotto pressione dalla mamma, sceglie il dottor Fane, dal futuro promettente ma dalle origini umili. Dopo le nozze, la coppia si trasferisce a Shanghai, dove Kitty si innamora del viceconsole Charlie, ricambiata. Quando il marito scopre tutto, la costringe a seguirlo in una città dell'interno devastata dal colera. Disegno di morte, perversa macchinazione o un nuovo destino? Il Velo dipinto di Curran, remake del film con Greta Garbo del 1934 è un dramma sentimentale che declina l'amore vero, quello che prende forza dal tempo invece di perderla. Pur fra alti e bassi e con qualche passaggio lento di troppo, il film coinvolge, trascina in un immaginifico viaggio nella Cina anni Venti e scompagina beffardamente certezze e previsioni. Proprio come la vita. |
minipersonale: JOHN CURRAN
i giovedì del
cinema
invisibile
TORRESINO
aprile-giugno 2007
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