da Il Corriere della Sera (Maurizio Porro) |
È un giallo classico e non classico, antico e moderno, divertente ed emozionante, casuale e ragionato, il cosmopolita Triplo gioco. Lo firma l'irlandese Jordan (La moglie del soldato, Michael Collins), con un pensiero grato al maestro francese del noir, Melville (Bob le flambeur), ma anche al più commerciale Verneuil. Tutto per raccontare ancora una volta con sentimento il colpo grosso ai quadri del caveau del Casinò di Montecarlo, progettato e attuato da uno sbandato cocainomane, giocatore sfortunato alla Dostoevskij, col suo gruppo di balordi. Per una volta la sorpresa finale è davvero una sorpresa, il film d'azzardo acquista una sua dimensione etico-estetica e il carattere del personaggio, un grande Nick Nolte tutto giocato al ribasso come se fosse Cagney o Mitchum dei tempi d'oro, acquista un valore di attrazione fatale, oltre che di perdente tradito dalla vita con classe. Tra doppi sogni, doppi giochi e doppie verità, si gioca al cinema nel cinema. |
i giovedì del cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2003