Saint Amour |
Des
nouvelles de la planète Mars |
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Se normalmente i festival ci danno un film divertente alla volta, vedi Bogdanovic a Venezia due anni fa o Dio esiste e vive a Bruxelles dell'ultimo Cannes, la Berlinale di quest'anno è stata più generosa, con due film estremamente piacevoli, Saint Amour del duo Delépine-Kervern e Des nouvelles de la planète Mars di Dominik Moll. Coincidenze: entrambi provengono dal Belgio ed entrambi erano nella sezione maggiore ma out of competition; al solito, forse un film come questi non era degno di concorrere agli Orsi d'Oro e d'Argento? |
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In Saint Amour, siamo a Parigi al Salone dell'Agricoltura, il più importante di Francia e quindi del mondo. Jean (Depardieu) e Bruno (l'ormai onnipresente Benoît Poelvoorde), padre e figlio, espongono il toro Nabuccodonosor, e già il nome è tutto un programma. Per tutti la fiera è l'occasione di rivedere gli amici e colleghi, confrontarsi, uscire dal mondo un po' chiuso della campagna. Ma mentre Jean, recentemente rimasto vedovo (parla continuamente al telefono con la segreteria della moglie), oltre a strigliare e ad accarezzare l'animale si preoccupa di tenere sotto controllo il figlio (tenebroso, sfigato, una frana con le donne), quest'ultimo, invece, alcolista inveterato, fa il giro degli stand dei produttori di vino. Da qui l'idea di partire per un tour eno-gastronomico della Francia.
Assoldato un
ragazzotto tassista, apparentemente gran "tombeur de femmes" (è sempre
al telefono con la moglie e sembra abbia una conoscenza femminile in
ogni città), partono per questa specie di road movie che è anche un
modo per conoscersi meglio al di fuori del paesello.
Depardieu,
dimagrito ma grande nel personaggio del padre amorevole, ci dà la sua
migliore interpretazione da parecchi film a questa parte. Poelvoorde è
a suo agio nel personaggio del figlio bizzarro e stralunato: la sua
tirata, sceneggiata dai registi, sui dieci stadi dell'ubriachezza è un
capolavoro destinato a diventare un cult! Facile prevedere un successo
di biglietteria e non solo in Francia.
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Tutt'altra musica, ma non meno accattivante, in
Des nouvelles de la planète Mars, esordio
di Dominik Moll, sempre proveniente da quel
"pianeta Belgio" che negli ultimi anni ci ha dato tanti film
piacevolmente fuori dagli schemi.
Prima la ex-moglie, giornalista in carriera, che dovendo recarsi a Bruxelles per un'intervista, gli molla oltre ai due figli (un'adolescente antipatica e saputella e un ragazzino sui dieci anni vegano e animalista convinto), anche il da lui odiatissimo cane. Allo stesso tempo in ufficio gli viene affidato un collega nuovo assunto, Jerome, intelligente, ma ingestibile e matto come un cavallo, che in un accesso d'ira arriva a mozzargli letteralmente un orecchio con una mannaia. Lui, buono com'è, si fa medicare e lo perdona, arrivando a prenderlo in casa quando Jerome scapperà dal manicomio tirandosi dietro una ricoverata fuori di testa quanto lui.
In questo ormai affollato ambiente famigliare le situazioni comiche si
accavallano: il figlio si allea con Jerome in nome della lotta
animalista (arriverà a rubare le rane della scuola perché non siano
usate come cavie), tra i due matti scoppia l'amore con conseguente
espulsione di Mars anche dal letto ex-coniugale e il cane finirà nella
Senna!
Alla fine maturerà l'idea di un bislacco attentato ad un allevamento
di pulcini… |
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Giovanni Martini - febbraio 2016 - pubblicato su MCmagazine 39 |