Le
difficoltà economiche e sentimentali di una donna (Joan Crawford) che,
piantata dal marito, lavora duro per rifarsi una vita ma deve poi
sottostare ai capricci di una figlia ambiziosa e perfida (Ano Blyth).
Eccezionale commistione fra melodramma e film noir, pieno di tutti i
tormenti, le paure e l’aggressività attribuite alle donne americane
durante e subito dopo la guerra. («certo, Mildred non è una detective
hard-boiled, ma ne è l’equivalente nell’unico modo possibile per un’eroina
degli anni Quaranta»). Una scena iniziale di esemplare maestria
regiastica, una serie di intense interpretazioni (nella parte della
protagonista, la Crawford vinse l’Oscar) e, all’origine, un solido e
intelligente romanzo di James M.Cain (in cui però manca la figura
dell’assassinio di Zachary Scott da parte di Ano Blyth, che invece è
diventato il fulcro del film). Sceneggiato da Ranald MacDougall e
Cacherine Turney. |