I film di
Rohmer
si possono considerare un po'
tutti uguali, come le bottiglie che dipingeva Morandi o le sonatine di
Mozart. Ma chi ne ha provato una volta l'incanto, dubito che resista alla
tentazione di ricascarci: e proprio gli artisti che sembrano ripetere i
loro moduli all'infinito sanno dare, nell'apparente ripetitività,
il brivido del nuovo. La parrucchiera Félicie ama due uomini nello
stesso tempo, anzi non ama nessuno dei due: ancora presa com'è dalla
fugace meteora di un amoretto estivo, sei anni fa, che l'ha lasciata con
una bambina e senza l'indirizzo dell'ignaro papà. Assistiamo, sotto
Natale, al travaglio di Félicie che dovrebbe trasferirsi a Nevers,
dove il suo amante parrucchiere apre un nuovo salone; e nello stesso tempo
non sa staccarsi dal giovane bibliotecario che rappresenta per lei la seconda
sponda sentimentale. La giovane Charlotte Véry recita come nella
vita e fa vibrare sul volto, nel comportamento, nei toni la storia minuta
di un'indecisione che tante ragazze e ragazzi attraversano in questi anni
in apparenza troppo facili e in realtà tanto difficili. Si sta a
vederla con partecipazione, come si seguono le vicende di un'amichetta
un po' sventata, e la si pedina nelle sue peregrinazioni occasionali: nella
cattedrale di Nevers, a teatro per una recita del Racconto d'inverno di Shakespeare. Non vi diciamo come va a finire perché‚ l'autore, sornione
e commosso, cede a un certo punto il passo al Caso, con una "mossa
del cavallo" che è il distintivo dei poeti veri…
rassegna:
le
4 stagioni di Rohmer
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LUX aprile-giugno
1999
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