È la storia di un geniale pianista italiano di jazz, Luca Flores, morto suicida non ancora quarantenne. Lo spunto, il bel libro che gli ha dedicato Walter Veltroni, Il disco del mondo, rielaborato da una sceneggiatura scritta, fra gli altri, da Sandro Petraglia, con il contributo di lettere private e di filmini amatoriali messi a disposizione dalla famiglia. Si comincia in Africa, dove lavorava il padre di Luca, noto geologo. Un'infanzia felice, funestata dalla morte in un incidente della madre; da cui un trauma che segnerà per sempre l'esistenza di Luca. Poi, tornati tutti in Italia, il pianoforte, prima la musica classica quindi il jazz, con un successo dietro l'altro perfino in collaborazione con Chef Baker. Presto, però, nonostante l'amore di una ragazza e l'affetto di tutti i familiari, padre, sorella, fratello, le prime turbe psichiche, delle ombre nere che, fra alti e bassi, incidenti e tentativi di riprendersi, condurranno alla tragedia finale. Con una corda al collo. L'impresa di rappresentarci questa vita e i drammi che l'attraversano se l'è assunta Riccardo Milani, salutato con simpatia sia in occasione del suo esordio (Auguri professore), sia più in là (La guerra degli Antò), sia di recente con Il posto dell'anima, alternati a varie, felici imprese televisive. Doveva raccontarci una storia buia, così, come precisa ricerca stilistica, ha chiesto alla fotografia di Arnaldo Catinari di evitare, salvo nelle prime pagine in Africa, le immagini limpide e dilatate, mirando, al contrario, restringerle il più possibile attorno al personaggio centrale non solo fasciandole sempre di luci scure ma tenendo spesso il suo volto e le sue espressioni per metà quasi in ombra; con evidenti intenzioni simboliche. Privilegiando, a loro sostegno, dei colori fra l'ocra e il nero, con effetti spesso quasi plumbei. E affidandole a ritmi più indirizzati a seguire l'evolversi degli stati d'animo che non la progressione dei fatti. Si perviene a questi risultati grazie all'interpretazione ancora una volta straordinaria di Kim Rossi Stuart che riesce a far trasparire dalla sua maschera segnata l'itinerario angosciante del protagonista dalla lucidità alla pazzia. Con una misura, un equilibrio, una precisione frutto, sempre, di sfumature meditate. Da non dimenticare, però, al fianco, Michele Placido, il padre, Jasmine Trinca, la fidanzata, Paola Cortellesi, la sorella. Con rigore non dissimile. |
Gian Luigi Rondi - Il Tempo |
Una
storia di quelle che vale la pena raccontare. Perché parla di un ragazzino
normale, di una famiglia normale, di una vita normale, che improvvisamente
il destino fa esplodere. Una storia come altre, quindi paradigmatica. E'
quella di Luca Flores, che Walter Veltroni raccontò in un libro qualche
anno fa (Il
disco del mondo, Rizzoli) e che oggi arriva
sugli schermi per mano di Riccardo Milani. |
Roberta Ronconi - Liberazione |
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TORRESINO
- ottobre 2007