...Sul
personaggio vale la pena di leggere un puntuale libretto di Peter Steinbach
edito da Bruno Mondadori: Testimone
nel fuoco. Lo animavano idealismo, patriottismo
e senso del dovere. Scoppiata la guerra, Stauffenberg si mostrò leale
con i nemici e corretto verso la popolazione civile, mettendosi così
in contrasto con gli alti comandi adusi a comportamenti ben peggiori.
Ne derivò un' opposizione sempre più articolata. Fu così che Stauffenberg
si trasformò in un aspirante chirurgo della storia: come Bruto, Bresci
e gli altri che nei secoli hanno tentato di modificare a mano armata
i destini della patria. Sotto tale profilo, fallita la vasta congiura
che riuscendo avrebbe risparmiato al mondo ulteriori milioni di vittime,
Claus fu atrocemente denigrato. Perfino il New York Times, nel dare
la notizia, lo chiamò «the assassin»: bella gratitudine da parte americana,
non c' è che dire. E gli alleati non mossero un dito per aiutare gli
antinazisti: «Sono fatti loro», dissero all' epoca. A lavare l'onta
arriva Tom Cruise, che in
Operazione Valchiria,
da ispirato europeo di complemento, illustra il tormentato itinerario
spirituale dell' eroe.
Sull'argomento c'era già stato, con parecchi altri, un film di Pabst
non molto riuscito,
Accadde il 20 luglio
(1955). Sarà che l' inglese
è una lingua abbastanza vicina al tedesco, ma qui gli attori anglosassoni
(Kenneth Branagh, Terence Stamp, Tom Wilkinson e compagni) parlano e
si comportano come veri ufficiali della Wehrmacht. Notevole anche David
Bomber, grigio e viscido nella raffigurazione del Fuehrer annidato nella
Tana del Lupo. Da accreditare al controllo rigoroso del regista Bryan
Singer la perfetta ricostruzione ambientale, gli impeccabili costumi,
la suggestiva fotografia; ma soprattutto il coraggio di non concedere
niente al romanzesco. Perfino al tenero rapporto di Claus con la moglie
si accenna soltanto e con insolita sobrietà. Chi al cinema cerca solo
lo spettacolo ne esce magari annoiato, ma chi sa approfittare dell'
occasione impara cose importanti. Assume evidenza un contesto dal quale,
giocando il caso la sua parte imprevedibile, si desume il disordine,
l'incertezza e il generale intontimento di un'epoca. Il miserabile e
sanguinoso balletto che segue la falsa notizia della morte di Hitler,
diffusa e poi smentita, è qualcosa che non si era mai percepita con
tanta chiarezza.
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