Lucania, 1961. Quattro bambini e la loro vita quotidiana in un piccolo
paese. Armando ed Egidio sono di modeste condizioni economiche, Mario è il
figlio del dottore e Vito ha come padre un restauratore di oggetti sacri.
I bambini imparano a crescere a scuola (dove hanno un maestro capace di
appassionarli) e nei giochi all’aperto. C’è però un 'altrove' che incombe.
È il Belgio, con le telefonate degli emigrati che chiamano al posto
pubblico. Sono i lucani andati a fare i minatori in un luogo lontano che
diventerà vicino per Armando ed Egidio costretti a lasciare la loro terra
e a dover iniziare il non facile percorso di integrazione in una nuova
realtà.
Fulvio Wetzl è un regista incapace per formazione di adeguarsi agli
abusati stereotipi della maggior parte del cinema italiano. Basta scorrere
la sua filmografia per rendersene conto. Anche in questa occasione, grazie
anche alla collaborazione di Valeria Vaiano (attrice e cosceneggiatrice
del film), non sfugge alla regola che si è dato da sempre: cercare nuove
vie di narrazione.
In una cinematografia italiana che sempre più spesso si rifugia in storie
intimistiche per sfuggire al dovere morale di fare memoria, Wetzl ci
ricorda un passato di sofferenza, ci riporta alla memoria accordi politici
che proponevano un cammino della speranza che tale non era. Lo fa con la
collaborazione di innumerevoli realtà locali lucane e grazie alla
partecipazione di circa cinquecento volontari. È un film che nasce dal
basso Mineurs (la doppia valenza del termine francese che può significare
sia 'minori' che 'minatori' aggiunge un ulteriore elemento di
discussione). È un film che non piacerà a una parte della critica che lo
definirà 'televisivo' (utilizzando così un termine che significa tutto e
niente) non cogliendone il valore di coagulo di ricordi, emozioni, storie
individuali (il cantante Adamo figlio di minatori che scrive una canzone
ad hoc) portate sullo schermo grazie a una tenacia e a un'idea di cinema
'popolare' nel senso migliore del termine. Tenacia e idee che altri
(beneficati da finanziamenti dello Stato) non hanno. |