Joe |
Venezia 70-
Concorso
premio Mastroianni giovane attore
emergente
Gary
Jones ha quindici anni e un padre alcolista che 'picchia duro'. Costretto
a cambiare paese con la madre e la sorella per le intemperanze del
genitore, il ragazzo arriva in una cittadina del Texas deciso a trovare
lavoro e a proteggere la parte sana della sua famiglia. Assoldato da Joe
Ransom, un uomo generoso coi deboli e aggressivo con gli arroganti, Gary
trova pace e consiglio al suo fianco. Ex detenuto col vizio della birra e
delle belle signore, Joe è noto alla polizia e inviso a un vecchio rivale
che non smette di provocarlo rivelandone la natura collerica. Natura che
sembra acquietarsi davanti allo sguardo azzurro e pulito di Gary, che non
smette di provarci e di sognare un futuro migliore. Accomunati dallo
stesso cuore, crescono insieme, tra abeti 'avvelenati' e dentro un
pick-up. Ma il mondo fuori non smette di tormentarli e di chiedere loro il
conto. |
Marzia Gandolfi - mymovies.it |
…Joe briga per redimersi, e lo stesso vale per Cage: dopo innumerevoli prove 'alimentari', qui soffre e lotta per ritrovare l'attore che fu, con esiti positivi. Lo spunto offerto dal romanzo di Larry Brown, alla regia il buon artigiano David Gordon Green, 'Joe' parte in medias res (nulla sappiamo del passato criminale del Nostro) e affonda i colpi nell'America orfana di padri, senza valori ma non doma. Produzione indie, ma non la confezione! |
Federico Pontiggia - Il Fatto Quotidiano |
promo |
Un avvincente connubio di amicizia, violenza e redenzione esplode nei selvaggi boschi del sud. L'ex detenuto Joe Ransom è un uomo collerico con una vita dura alle spalle, che sta solo cercando di dominare il proprio istinto a cacciarsi nei guai. L'incontro con Gary Jones, un ragazzino sfortunato, risveglierà in lui il fiero protettore dal cuore tenero mettendolo, però, di fronte a una scelta che potrebbe essere motivo di riscatto o di rovina... Il regista David Gordon Green gioca a tinte plumbee su un registro di miserabilità che si ravviva grazie alle convincenti prove degli attori: Nicolas Cage se la cava più che bene nella parte di un uomo in lotta con se stesso, ma ansioso di redenzione, in cui un ragazzo trova il proprio padre d'elezione. Però è anche migliore il giovanissimo Tye Sheridan, vincitore del premio Mastroianni alla 70 Mostra di Venezia. |
LUX - ottobre 2014 |