Pelo Malo |
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Concha de Oro festival SAN SEBASTIÃN |
Premio per la miglior sceneggiatura
e miglior interpretazione femminile TORINO FILM FESTIVAL |
Junior
ha nove anni, un fratellino e una madre vedova con cui vive una relazione
conflittuale nella periferia di Caracas. Disoccupata e alla disperata
ricerca di un lavoro, Marta adora il figlio minore ed è ostile al
maggiore, che pensa addirittura di 'affidare' alla suocera. Junior però
non si arrende e insegue ostinato il suo desiderio di farsi amare e
accettare da quella madre che non tollera la sua passione per la musica
pop e la sua fissazione per i capelli lisci. Riccio e scapigliato, Junior
vorrebbe stirarsi i capelli e vestirsi da cantante per fare bella figura
nella foto scolastica. Frustrato dall'animosità della donna, frequenta una
vicina di casa di pochi anni e grandi sogni e Mario, il ragazzo dei
fiammiferi dai grandi occhi neri. Creduto per questo omosessuale, Junior
cederà all'abuso (di potere) della madre, rinunciando in un gesto solo
alla sua individualità. |
Marzia Gandolfi - mymovies.it |
Pelo Malo, opera terza della venezuelana Mariana Rondón ha per protagonista il piccolo Junior, bambino di nove anni ossessionato dai suoi capelli ricci che tenta di lisciare con i metodi più ingegnosi. Vuole apparire simile a un cantante pop, almeno nell'annuario della scuola, ma sua madre ha idee molto diverse. Riuscito ed emozionante, «Pelo malo», in soli novanta minuti, riesce a toccare diversi argomenti importanti: dall'identità sessuale al bisogno di apparire diversi da come si è, fino a una riflessione sulla difficile esistenza nella Caracas contemporanea. Nonostante la tanta carne al fuoco, la regista riesce ad amalgamare al meglio tutti gli ingredienti costruendo una pellicola segnata da un ottimo ritmo e da un montaggio frenetico. |
Andrea Chimento - Il Sole 24 ore |
Un
diavolo per capello. Mai detto fu più vero nel caso di Junior (Samuel
Lange), la cui terrificante ossessione è il pelo crespo, indomabile e poco
di moda che il papà gli ha lasciato in dote. Il bambino cerca in tutti i
modi di aggiustarlo: phone, mayo, olio, le prova tutte lui. Non fosse
altro perché il capello liscio gli aprirebbe le porte - ne è sicuro -
dello showbiz. Il suo sogno è fare il cantante. Ma i desideri di Junior
non sono compatibili con una città come Caracas, dove se sei nato maschio
devi tirare fuori gli attributi, ambire a una divisa, e magari farti
ammazzare, com'è successo a suo padre. La madre, Marta (Samantha Castillo),
lo sa bene, ma teme di più lo stigma sociale. Non tollera gli
atteggiamenti effeminati del figlio, le vanno di traverso tutte quelle
mossette equivoche, il ballo e il canto, e il tempo che passa in bagno,
allo specchio, disperate manovre da parrucchiere. Quasi quasi lo "gira"
alla suocera (Nelly Ramos), disposta a pagare profumatamente la compagnia
del nipote, per quanto "diverso" sia. Il pezzo forte di
Pelo Malo
- già vincitore del San Sebastian, in concorso a Torino e in cartellone al
Tertio Millennio - è questo rapporto complicato, aspro e sfibrante tra
madre e figlio, che Mariana Rondon (anche sceneggiatrice) delinea con
sorprendente finezza e intensità. Attenta a tutte le sfumature
psicologiche e sociali del caso, e potendo contare su una coppia di attori
meravigliosamente partecipi, la regista venezuelana ha il merito di non
sottolineare mai nulla (fino alla fine non sapremo mai se Jurior ha
davvero certe tendenze o semplicemente cerca l'attenzione della madre), di
trattare questa vicenda familiare con delicatezza e insieme con durezza
dolorosa, brava soprattutto a cogliere nella privazione del tatto - Marta
praticamente non tocca mai suo figlio, a differenza dell'altro figlio più
piccolo - il nodo gordiano del conflitto. Qui non ci sono buoni o cattivi,
perché se Junior è pura e disarmante richiesta d'amore, Marta è una donna
con la divisa (faceva la sorvegliante), che ha perso il marito troppo
presto e che ora deve darsi da fare perché questa vita non spazzi via
anche lei e i figli. |
Gianluca Arnone - cinematografo.it |
promo |
Junior, nove anni, è ossessionato dai suoi capelli ricci che tenta di lisciare con i metodi più ingegnosi. Vuole apparire simile a un cantante pop, almeno nell'annuario della scuola, ma sua madre ha idee molto diverse. Riuscito ed emozionante, Pelo Malo, in soli novanta minuti, riesce a toccare diversi argomenti importanti: dall'identità sessuale al bisogno di apparire diversi da come si è, fino a una riflessione sulla difficile esistenza nella Caracas contemporanea. Mariana Rondón, alla sua terza opera, riesce ad amalgamare al meglio tutti gli ingredienti costruendo una pellicola segnata da un ottimo ritmo e da un montaggio frenetico. Vincitore della Concha de Oro all'ultimo Festival di San Sebastián. |
LUX - ottobre/novembre 2014 |