Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (You Will Meet a Tall Dark Stranger)
Woody Allen - USA/Spagna 2010 - 1h 38'

Occorre far riferimento al titolo originale del quarantesimo film di Woody Allen per cogliere fino in fondo lo spirito contraddittorio, acre e lieve al contempo, che ne costituisce l’essenza. Non quindi Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, ma Incontrerai uno sconosciuto alto e scuro. Se lo “sconosciuto” apre le porte alla casualità che dà sapore alla vita, quel “tall and dark” non può non richiamare l’iconografia (spesse volte evocata nella filmografia di Allen) della signora con la falce… Fatta la precisazione ci si può immergere in questa ronde londinese in cui in tutti personaggi si fondono frustrazioni e speranze, delusioni e sogni. Helena (Gemma Jones) cerca nell’alcol ed in una ciarlatana “veggente” come sopportare l’abbandono del marito, Alfie. Lui, Antony Hopkins, che non vuole “lasciarsi andare alla vecchiaia”, si affida al viagra e a Charmaine, una escort mozzafiato per reinventarsi una nuova giovinezza e nuove nozze. La loro figlia Sally (Naomi Watts), sposata a Roy, romanziere col blocco dello scrittore già al secondo libro, si invaghisce di Greg,il suo fascinoso principale (Antonio Banderas) assieme al quale gestisce una galleria d’arte. Dal canto suo Roy (Josh Brolin) spia, con interesse sempre più morboso, Dia, la giovane vestita di rosso (la Freida Pinto di The Millionaire) che, incorniciata nella finestra di fronte, suona alla chitarra Boccherini…




Il gioco alleniano, sostenuto dalla professionalità dei suoi interpreti, è fin troppo aggraziato e “morbido” (come la fotografia del grande Vilmos Zsigmond) e, come “scappa” ad uno dei protagonisti, “sembra di vivere in una soap-opera”. Ma cosa centrano allora in una banale soap-opera i motivetti jazz sempre cari ad Allen o l’iniziale citazione al Pinocchio disneyano tramite la canzone When You Wish Upon A Star?. E il ricorso come in Vicky Cristina Barcelona alla voce narrante fuori campo non è un sintomo preoccupante di una verve narrativa appannata?
Certo l’apertura shakespeariana (“la vita è un favola narrata da uno sciocco, piena di strepiti e furore, ma senza significato alcuno”) ribadisce la profonda articolazione esistenziale dell’opera del settantacinquenne regista newyorkese e le riflessioni sulle incertezze del vivere s’insinuano, astute, tra le facezie della commedia: “A lei servono medicine non illusioni – No, se le illusioni funzionano meglio di una medicina” si rimbeccano Roy e Sally parlando di Helena; Alfie, col volto tumefatto dopo i cazzotti dell’amante della moglie deve barcamenarsi tra il rifiuto di Helena a ricomporre la loro relazione e il dubbio se il figlio in arrivo da Charmaine sarà davvero suo; Roy si sente turbato quando dall’appartamento di Dia, per la quale ha lasciato la moglie, vede fugacemente Sally che si spoglia nella finestra di fronte… Dal canto suo Sally, che vorrebbe aprirsi una sua galleria, si vede negare il prestito dalla madre, così consigliata dalla veggente-imbrogliona alla quale proprio lei l’aveva indirizzata; ancora Roy, che ha trovato nuovo successo facendo passare per suo il romanzo scritto da un amico dato per morto, vive ora nell’angoscia che questi si risvegli dal coma; solo ad Helena, che ha trovato fiducia nel “sentire” di aver vissuto una vita precedente, sembra destinato uno scampolo di serenità nell’incontro con un tipino dimesso che crede nell’occulto e che ha appena ricevuto il permesso di sposarsi dall’evocazione della moglie defunta… Eppure se
Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni apre uno spiraglio edificante per l’autunno dei sentimenti, non altrettanto rincuora per quanto riguarda l’estro creativo “autunnale” di Woody Allen. Forse sfornare un film all’anno è un modo per esorcizzare lo spettro della vecchiaia, ma non è detto che il flusso dell’ispirazione possa tenere il ritmo delle propri sogni.

ezio leoni - La Difesa del Popolo - 25 dicembre 2010

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Helena, "colpita" dalla terza età, cerca nell’alcol ed in una ciarlatana-veggente come sopportare l’abbandono del marito, Alfie, che si affida al viagra e a Charmaine, una escort mozzafiato. La loro figlia Sally, sposata a Roy, romanziere col blocco dello scrittore, si invaghisce del suo fascinoso principale assieme al quale gestisce una galleria d’arte. Dal canto suo Roy spia, con interesse sempre più morboso, Dia, la giovane vestita di rosso che, incorniciata nella finestra di fronte, suona alla chitarra Boccherini… Una ronde londinese in cui in tutti personaggi si fondono frustrazioni e speranze, delusioni e sogni e dei quali solo ad Helena, sembra destinato uno scampolo di serenità. Uno spiraglio edificante per l’autunno dei sentimenti, un'altra tappa sorridente e sorniona del cammino registico di Allen. La sua filmografia raggiunge qui quota 40: sfornare un film all’anno è il modo giusto per esorcizzare lo spettro della vecchiaia.

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