L'inizio (...) è leggero e umoristico; ma la demenza senile che comincia a manifestarsi nel protagonista gli fa assumere poi toni drammatici, pur senza rinunciare allo humour. L'obiettivo di le Guay non è fare divulgazione medica; è comporre il ritratto di un vecchio signore (apparentemente ) indegno che provoca un'involontaria sofferenza in chi gli sta vicino. Far identificare lo spettatore in un anziano colpito da quel tipo di malattia è una sfida non facile; però il regista trova un alleato formidabile nell'ottantacinquenne Jean Rochefort. |
Roberto Nepoti - La Repubblica |
Nei panni del padre shakespeariano di Florida capace di mescolare, come dice il regista Philippe Le Guay, i toni leggeri della commedia con improvvise impenna te di «crudezza e quasi di violenza», Jean Rochefort mette a segno un'interpretazione toccante, ma non sdolcinata. Il patriarca che ignora le cure della figlia vicina (...) coltivando il mito di quella che vive lontana e lo ignora, provoca, in chi ne segue le gesta, simpatia e tenerezza, miste a insofferenza e, a tratti, rabbia. Gli stessi sentimenti che attraversano nella vita reale le persone che si prendono cura di chi soffre del male di Claude... |
Fulvia Caprara - La Stampa |
promo Claude
Lherminier, ex proprietario e il dirigente di un'importante fabbrica di
Annecy, ha 80 anni ma è ancora un uomo vitale. Sempre più spesso, però,
gli capita di dimenticare le cose e di andare in confusione. Ma Claude si
rifiuta ostinatamente di ammetterlo e sua figlia Carole, la maggiore delle
sue figlie che lo ha sostituito a capo dell'azienda, cerca in ogni modo di
non lasciarlo da solo. Poi, per un capriccio, Claude decide di partire da
solo per la Florida per rivedere l'altra figlia che vive in America... Un
film sottile e probo, che parla di dolore - demenza senile e altri
disastri - senza farlo provare, ovvero con leggerezza, sensibilità,
pudicizia. E Jean Rochefort ha uno sguardo che incanta, ora beffardo, ora
perso nel vuoto. Magnifico.
LUX
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maggio 2016 |