da Sette (Claudio Carabba) |
Gemono nella notte i ragazzi selvaggi, sotto i pugni scambiati a mani nude, senza esclusione di colpi. Ogni sabato sera, quando la febbre sale, iI rito si rinnova. Il combattimento dura finché vogliono (o possono) i combattenti: questa è una delle regole del Fight Club. Partito da un sorprendente romanzo di Chuck Palahnjuk, David Fincher giovane visionario di Hollywood (Seven, The Game), scende nei labirinti della annoiata rabbia contemporanea. L'io narrante ( «faccia d'angelo» Edward Norton) lascia la quieta ma infelice vita da manager insonne e accetta la filosofia del misterioso Tyler (un incattivito Brad Pitt), sfuggendo all'abbraccio della monotonia, «per avere almeno una cicatrice addosso», prima di finire. I pugni in faccia sono soltanto l'inizio di un percorso di distruzione totale. Fincher lascia che la violenza e il delirio (doppio) crescano, senza perdere il controllo del racconto: ricordandoci che « il primo passo per la vita eterna è che devi morire», costruisce l'Arancia meccanica della nuova generazione. |
cinema Lux febbraio-aprile 2001 - personale
cinema invisibile TORRESINO ottobre-dicembre 2009
promo |
David Fincher (Seven) scende nei labirinti della annoiata rabbia contemporanea, dove la violenza dei pugni del Fight Club è solo l'inizio di un percorso di distruzione totale alla ricerca del proprio essere: « il primo passo per la vita eterna è che devi morire». L'Arancia meccanica della nuova generazione? |