Le cose che so di lei
(Things You
Can Tell Just By Looking At Her) |
da La Stampa (Alessandra Levantesi) |
"Dietro ogni finestra si nasconde una storia che vale la pena di raccontare". Questo lassunto di partenza di Le cose che so di lei, prima regia di Rodrigo Garcia Marquez , già direttore di fotografia e figlio del premio Nobel Gabriel. Un esordiente fortunato che, pur avendo a disposizione un modesto budget, ha fatto il bel colpo di riuscire a convincere attrici di prestigio come Glenn Close, Cameron Diaz e Holly Hunter a partecipare al film. Merito certamente di un copione (scritto dallo stesso Garcia) che scruta nella vita di cinque donne, tutte alle prese con un rovello segreto o una situazione dolorosa. Cè la ginecologa Glenn Close che, rimasta ad accudire lanzianamadre nel giorno di libertà dellinfermiere, si fa fare i tarocchi dalla cartomante Calista Flockhart, la quale le rivela il suo bisogno di amore e cambiamento. Cè la direttrice di banca Holly Hunter che, di fronte allindifferenza con cui il suo amante sposato accoglie la sua decisione di abortire, è indotta a rimettere in discussione se stessa e il rapporto. Vediamo poi la scrittrice di libri per ragazzi Kathy Baker accendersi di romantica curiosità per un nano, suo nuovo vicino di casa, mentre è costretta a prendere atto che il figlio quindicenne sta diventando adulto. Ritroviamo nel quarto episodio la cartomante Flockhart che assiste la sua amante Valeria Golino, malata terminale, rievocando insieme a lei il loro primo incontro. Infine siamo introdotti nellintimità della nonvedente Cameron Diaz e di sua sorella Amy Brenneman, di professione poliziotta. Delle due la Diaz sembra la più cinica e forte, però non è così. Pur diviso in episodi, Le cose che so di lei ricorda per cornice (la Fernando Valley di Los Angeles) e struttura narrativa film corali quali laltmaniano America oggi o il recente Magnolia. Qui la sceneggiatura è meno abilmente congegnata, ma lo sguardo che Garcia getta sul privato delle sue protagoniste è ricco di partecipazione. E quel tanto di voyeuristico che potrebbe esserci nelloperazione è stemperato da un senso di dolente umanità che ha conquistato al film simpatie di pubblico e critica nei vari festival, dal Sundance a Cannes. Le interpreti sono tutte allaltezza e la fotografia di Emmanuel Lubezki conferisce uno smalto di intensità al loro concertato. |
LUX novembre 2000
promo: "Dietro ogni finestra si nasconde una storia che vale la pena di raccontare". L'esordio nella regia di Rodrigo Garcia Marquez (figlio di Gabriel) è una vera sorpresa per la freschezza narrativa e dolente umanità delle situazioni. Film corale sulla falsariga di America oggi e Magnolia gioca una delle sue carte migliori anche nella ricchezza del cast femminile: Glenn Close, Cameron Diaz, Holly Hunter… Tutte sempre all'altezza nel loro ruolo. |