Nell'America
della Grande Depressione, Jacob Jankowski è a un esame dalla laurea e da
una notte d'amore con la più bella ragazza del corso di medicina
veterinaria. Un tragico incidente, in cui muoiono i genitori, sconvolge la
sua vita e i suoi piani di studente, conducendolo su un binario
alternativo e imprevisto. Lasciata la propria casa per coprire i debiti
accumulati dal padre e abbandonata l'università, Jacob sale su un treno in
corsa e spera nella buona sorte che avrà il volto dolce di Marlena, stella
equestre del Benzini Bros Circus e moglie dell'instabile August,
impresario e domatore crudele di artisti e animali. Rivelate presto le sue
evidenti doti di veterinario, Jacob viene accolto con entusiasmo da August
e promosso al ruolo di addestratore dell'elefantessa Rosie, ingombrante
‘primadonna' col vizio del whisky. Innamoratosi perdutamente della bionda
Marlena, il ragazzo dovrà vedersela coi reiterati soprusi di August e
trovare come un funambolo un nuovo equilibrio nell'universo circense.
Dentro un cerchio di segatura e sotto il tendone montato dagli operai
‘affamati' dell'America ‘depressa' si svolge il melodramma circense di
Francis Lawrence, ispirato dalle pagine di Sara Gruen (Acqua per
gli elefanti) e idealmente prossimo al
Trapezio e al
ménage à trois di Carol Reed. Accantonati re biblici e leggende, il
regista americano rispolvera leoni, elefanti e bionde acrobate,
sceneggiando il
Circus di
Britney Spears, diretta tre anni prima nell'omonima clip musicale.
Come
l'acqua per gli elefanti abita lo spazio sacro e bohémien del circo,
che rimane tuttavia sullo sfondo, e rivela nella rivalità erotica (per
Marlene) dei protagonisti/antagonisti il motore della storia. Le
convenzioni dei film ‘sul circo', inquadrature degli spettatori, sfilate
dei saltimbanchi, esibizioni degli artisti, ingresso di animali esotici,
incanto di ballerine in piume e paillettes, imbonitori in giacca da
domatore e cilindro, fanno un passo indietro e lasciano che a emergere sia
piuttosto la fisicità dei personaggi e la loro aggressività primordiale,
prima latente e dietro le quinte e poi esplicita nel cerchio dove il mélo
si risolve. Le intermittenze del cuore comandano allora gli eventi senza
riuscire a conciliarsi col più grande spettacolo del mondo, materia prima
che non ha perso fertilità ma che qui si segnala come una bella occasione
sprecata. Mal amministrati e troppo impegnati a ‘rimuovere'
dall'immaginario collettivo il vampiro adolescente e il colonnello
nazista, Robert Pattinson e Christoph Waltz esagerano o trattengono gli
estremismi emotivi dei loro personaggi e la tensione melodrammatica e la
cultura circense americana, che negli anni della recessione ‘sfilava'
lungo le rotaie, restano qui purtroppo un miraggio poetico.
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